Povertà energetica, in sofferenza 1 famiglia su 12
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L’incidenza della povertà energetica in Italia oscilla tra il minimo del 4,6% nelle Marche e il massimo del 16,7% in Calabria, per un’incidenza media a livello nazionale dell’8,5%. Il Centro-Sud appare maggiormente colpito dal problema, con i valori maggiori rilevati in Calabria, Puglia (16,4%), Molise (16%), Basilicata (15%) e Sicilia (14,6%). Spostandosi al Centro-Nord, invece, il quadro è meno critico: Marche, Liguria (4,8%), Lombardia (5,3%), Toscana (5,5%) e Veneto (5,6%) sono le 5 regioni italiane dove il fenomeno ha un impatto minore.
La regione che rispetto al 2020 registra l’incremento maggiore dell’incidenza della povertà energetica è la Puglia (+5,5), seguita dal Molise (+4,3) e dall’Abruzzo (+2,1). Nelle isole, il maggior decremento, con la Sicilia al -3,5 e la Sardegna al -1,8; segue la Basilicata con il -1,3, nonostante la pur alta incidenza in tutte e tre le regioni (rispettivamente, del 14,6%, dell’11,8% e del 15%). L’intensificarsi del fenomeno è una delle principali conseguenze dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, in particolare quelli dei servizi energetici alle stelle dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
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