Ambiente

Come combatto il caldo con il condizionatore, istruzioni per l’uso. I consigli dell’Enea: occhio all’ambiente ma anche ai costi

di Angelo Vitale -


Con l’inizio della stagione estiva e gran parte dell’Italia in balia del caldo, arrivano da Enea una serie di indicazioni pratiche per raffrescare le abitazioni in modo efficiente, salvaguardando l’ambiente e risparmiando in bolletta fino al 7% senza rinunciare al comfort. Tre obiettivi di non poco conto per i quali è indispensabile la manutenzione: senza accortezza e cura, ogni climatizzatore – non tutti lo sanno – tende a consumare fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica.

“Il climatizzatore – avverte Nicolandrea Calabrese – è tra gli elettrodomestici che incide maggiormente sulla bolletta. Fondamentale verificarne l’efficienza, controllando i filtri e le loro perfette condizioni d’uso. Oltre a batteri, muffe e pollini, vi si accumulano polveri che, ostruendo il flusso dell’aria, rendono più difficoltoso e dispendioso raggiungere la temperatura richiesta. Senza manutenzione tutti i climatizzatori tendono a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. E si usurano maggiormente”. Per i condizionatori va controllato anche il circuito del gas e aggiornato il libretto impianto con controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per gli invernali e a 12 kW per gli estivi.

Circa la classe energetica, da preferire i modelli con quella superiore alla A, che consumano molto meno: un modello in classe A+++ consumerà fino al 40% in meno di elettricità rispetto a uno di classe B. Per il tech, meglio quello inverter: con questo controllo la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente, con prestazioni ottimali.

Da tenere in conto, per un eventuale primo acquisto, gli incentivi: anche quest’anno entro il 31 dicembre il bonus condizionatore favorisce una detrazione fiscale dal 50% al 65%, a seconda dell’intervento.

In fase di installazione poi, importante valutare bene l’ampiezza delle stanze – meglio dedicare un apparecchio ad ogni ambiente – e scegliere la parte alta della parete, senza nasconderlo dietro tende: l’aria fredda tende a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che tende a salire. All’esterno, necessario coibentare i tubi del circuito refrigerante per evitare dispersioni, assicurandosi che l’impianto non sia espostoa al sole e alle intemperie. Durante l’uso, meglio chiudere le persiane e abbassare le tapparelle, limitando l’apporto solare in ingresso nell’abitazione. E non lasciare aperte porte e finestre.

Suggerito, ancora, non far scendere sotto i 24-26 gradi centigradi e approfittare della deumidificazione, che elimina quanto solitamente costruisce una percezione del caldo più elevata di quella reale. E consigliato l’uso quotidiano del timer , anche con la funzione “notte” che assicura la riduzione al minimo del tempo necessario all’avvio del raffrescamento.

Determinante, in ultima analisi, la scelta di un check-up dell’intera abitazione. Avanzare ad un tecnico la richiesta di una completa diagnosi energetica è per Enea il primo ed importante passo per avere conoscenza dell’isolamento termico delle pareti e degli infissi esterni, nonchè la reale efficienza di impianti di climatizzazione già esistenti. Solo allora, sarà possibile valutare il rapporto costi-benefici di futuri interventi. Che, ricorda Enea, abbattono i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti fino al 40%, ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali valide per la riqualificazione energetica.


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