Pnrr, il governo modifica il piano e incassa la terza rata
Najla Bouden Romadhane, Giorgia Meloni , Ursula von der Leyen, and Mark Rutte , from left ton right
Il governo modifica il piano e incassa la terza rata del Pnrr. Giungemmo al fin della tenzone. L’Italia accetta di fare i compiti a casa, il governo assume su di sé la responsabilità dei tagli decisi da Bruxelles e la Commissione Ue, finalmente, si prepara a sganciare i fondi della terza rata del Pnrr. I tagli da quasi 16 miliardi al piano hanno convinto le autorità comunitarie a sbloccare i soldi e ai Comuni non rimane che attaccarsi ai fondi di coesione. Insieme ai soldi, sta per arrivare, dall’Europa, il via libera alle modifiche presentate da Palazzo Chigi in vista della quarta rata. Ursula von der Leyen s’è affrettata a dire bravo al governo: “Avanti tutta con l’Italia di domani”. E quindi, assicurando che l’Ue resterà “al fianco dell’Italia per ogni passo necessario ad assicurare che il piano sia un successo italiano ed europeo” ha aggiunto: “L’Italia ha mostrato molti progressi nel portare avanti riforme cruciali e gli investimenti previsti dal suo Pnrr. Una volta che anche gli Stati membri avranno dato luce verde, l’Italia riceverà 18,5 miliardi dal NextGenerationEu”. Giorgia Meloni esulta: “Sono molto soddisfatta della decisione di oggi della Commissione europea, che ha deliberato il pagamento della terza rata del Pnrr e ha approvato le modifiche proposte dal Governo sulla quarta rata. Un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea”.
Gli sviluppi del pomeriggio hanno gelato la polemica che già maturava a sinistra. L’Ue ha messo il cappello sulle modifiche al piano. Il governo ha eseguito le raccomandazioni da Bruxelles. Non c’è clima né Sud che tenga. E i Comuni, quelli maggiormente interessati dai tagli, non possono che leccarsi le ferite. Changez la dame, il gran ballo della politica ha cambiato repentinamente verso. Dopo le contumelie dalla minoranza è arrivato il turno della maggioranza. Dal centrodestra è fuoco di fila apotropaico contro “gufi” e “sinistra del malaugurio”. Intanto, tornando ai numeri, esulta (anche) il Mimit che, in una nota, ha parlato di 7,8 miliardi in arrivo per le imprese grazie all’ok di Bruxelles. Il ministro alle imprese Adolfo Urso gongola: “Così rilanciamo il sistema delle imprese nella sfida globale, accelerando sulla tecnologia green e digitale. Sono pronti i provvedimenti esecutivi a cui abbiamo lavorato mentre il ministro Fitto concludeva positivamente le trattative con Bruxelles. Fiduciosi nel consenso del Parlamento. Ora più crescita, più sviluppo, più occupazione. Mettiamo il turbo al motore ecologico e digitale dell’Italia”.
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