Più di uno al giorno: cresce il fenomeno dell’adescamento online dei minori
Nel 2024 sono stati 2.809 i casi di pedopornografia online trattati dalla polizia postale, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente: in questo scenario il dato allarmante della crescita del numero di casi di adescamento online che sono stati 370 (con un aumento del 5% rispetto al 2023), più di uno al giorno, la fascia d’età più colpita è quella tra i 10 e i 13 anni (il 55,7% dei casi).
All’incirca trend e numeri simili per il cyberbullismo, quasi un rischio parallelo a quello dell’adescamento, che rappresenta uno di quelli che insidia bambine, bambini e adolescenti che utilizzano strumenti digitali: nel 2024 i casi trattati dalla polizia postale che riguardavano questo fenomeno il cyberbullismo sono aumentati del 12%, passando da dai 284 del 2023 ai 319 dello scorso anno, con la fascia d’età più colpita che è quella tra i e 14 e i 17 anni, con 220 casi costituisce il 68,9% dei casi trattati.
Questi alcuni dei dati contenuti in un brief di Save the Children in occasione del lancio della campagna sull’educazione digitale, con l’organizzazione a segnalare che, sullo sfondo, è dominante un uso problematico di social e gaming, i minori che utilizzano i social media possono sviluppare l’incapacità di controllare il tempo che vi si trascorre o sentimenti di ansia quando non possono accedervi, un atteggiamento che riguarda per lo più i preadolescenti. A 11 anni, il 15,6% delle ragazze e il 14,1% dei ragazzi fa un uso problematico dei social, a 13 anni la quota maschile scende all’11,3% mentre quella femminile sale al 20,5%, a 15 anni la percentuale maschile scende ulteriormente all’8,8% per i maschi e si attesta al 18,5% per le femmine.
Ma nel mondo online, oltre ai social, è frequente l’uso dei videogame, tra i preadolescenti maschi l’84% scarica giochi online, il 75% tra le femmine. Al crescere dell’età, tra i 14 e i 16 anni, il gaming coinvolge ancora l’81% dei maschi ma scende al 64% tra le femmine. Attività pure queste a rischio: l’uso problematico dei videogiochi coinvolge il 30,9% degli 11enni e il 19,8% delle 11enni, il 28,9% dei 13enni e il 18,4% delle 13enni, riducendosi poi a 15 anni, con il 22,1% dei maschi e il 15,1% delle femmine.
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