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“Più armi, più sicurezza”: la ricetta di Stoltenberg prima di lasciare la Nato

di Angelo Vitale -


Più armi, più sicurezza. Il segretario generale della Nato uscente Jens Stoltenberg fa questa considerazione nel suo ultimo discorso da numero uno dell’Alleanza al German Marshall Fund di Bruxelles, quasi una ricetta da lasciare nell’agenda delle prossime iniziative Nato. “Dobbiamo essere disposti a pagare il prezzo per la pace. Più soldi ci sono, più forti sono le nostre difese, più efficace è la nostra deterrenza, maggiore è la nostra sicurezza – ha detto -. La buona notizia è che abbiamo mantenuto l’impegno preso dieci anni fa di spendere almeno il 2% del Pil per la difesa, ma la cattiva notizia è che questo non è più sufficiente per mantenerci al sicuro”.

Jens Stoltenberg, che il prossimo primo ottobre lascerà la Nato dopo un decennio, dal febbraio prossimo sarà il nuovo presidente della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. La rivelazione, pochi giorni fa, su Politico che ha sentito una fonte vicina al dossier secondo cui l’ex premier norvegese prenderà il posto di Christoph Heusgen, che aveva assunto questo ruolo solo due anni fa, mentre lo storico ex presidente Wolfgang Ischinger resterà a capo del Consiglio della Fondazione della Conferenza. Stoltenberg lascerà l’Alleanza il primo ottobre all’ex premier olandese Mark Rutte.

Pochi giorni fa, in ogni caso, aveva voluto chiarire al contempo i suoi principi in merito a quanto accade alle porte dell’Europa, sostenendo che la Nato non diventerà parte del conflitto ucraino se i suoi stati membri autorizzeranno Kiev a colpire il territorio russo con armi di fabbricazione occidentale. Affermazioni contenute in una sua intervista a Foreign Policy.

Un intervento durante il quale aveva pure analizzato l’operato della Russia in materia di nucleare, aggiungendo che “finora non abbiamo visto alcun cambiamento nella loro posizione nucleare che richieda cambiamenti da parte nostra”.


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