Attualità

Pink Floyd live a Venezia 15 luglio 1989: un Evento Memorabile Senza Roger Waters

di Gianluca Pascutti -


Il 15 luglio 1989, il cuore di Venezia ha battuto al ritmo del rock progressivo dei Pink Floyd in uno dei concerti più iconici e controversi della storia della musica. Sul palco galleggiante di fronte a Piazza San Marco, la band britannica, senza il suo storico membro Roger Waters, ha offerto uno spettacolo memorabile che ha attratto oltre 200.000 spettatori (gli organizzatori ne avevano preventivati 50000) e milioni di telespettatori in tutto il mondo. La scelta di Venezia come location per questo concerto gratuito non è stata casuale. La città lagunare, con la sua bellezza senza tempo e le sue architetture mozzafiato, ha offerto una cornice scenografica impareggiabile. Tuttavia, l’organizzazione dell’evento non è stata priva di polemiche. Le autorità locali e i residenti hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e ai danni potenziali alle strutture storiche. Nonostante le controversie, il concerto è stato approvato e realizzato, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica e della città stessa. Lo stesso Gilmour qualche giorno dopo l’evento affermò che dopo Venezia una data più memorabile poteva essere solo nello spazio. Il concerto del 15 luglio del 1989 (oggi ricorre il 35° anniversario) ha segnato un’importante tappa nella carriera dei Pink Floyd, essendo uno dei primi grandi eventi senza Roger Waters, che aveva lasciato la band tempo prima ma sembrava potesse esserci per questo evento epocale mettendo da parte le incomprensioni che da anni logoravano i rapporti con la band. David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright hanno dimostrato che il gruppo poteva continuare a brillare anche senza il contributo del loro ex leader. Con Gilmour alla guida, i Pink Floyd hanno presentato una scaletta che ha incluso classici intramontabili come “Shine On You Crazy Diamond”, “Wish You Were Here”, “Comfortably Numb” e “Run Like Hell”. Il concerto è stato un trionfo non solo dal punto di vista musicale, ma anche visivo. L’enorme palco galleggiante, attrezzato con una tecnologia all’avanguardia per l’epoca, è stato completato da spettacolari giochi di luci e proiezioni laser. Il cielo di Venezia è stato illuminato dai fuochi d’artificio che hanno accompagnato i momenti più intensi dello show, creando un’esperienza multisensoriale unica per tutti i fortunati presenti e per quelli collegati in diretta televisiva. Nonostante il successo artistico, il concerto ha attirato anche critiche feroci. Le autorità veneziane hanno lamentato l’accumulo di rifiuti e i danni alle infrastrutture causati dall’afflusso massiccio di spettatori. Inoltre, l’evento ha sollevato un dibattito sulla compatibilità tra eventi di massa e la conservazione del patrimonio culturale di una città fragile come Venezia. Negli anni successivi, queste polemiche hanno portato a una regolamentazione più rigida per l’organizzazione di eventi di grandi dimensioni in città. A distanza di anni, il concerto dei Pink Floyd a Venezia rimane un punto di riferimento nella storia della musica dal vivo. Ha dimostrato la capacità della band di reinventarsi e di attrarre fan da tutto il mondo, anche senza uno dei suoi membri fondatori. Inoltre, l’evento ha messo in luce le sfide e le opportunità legate all’organizzazione di concerti in luoghi storici, stimolando una riflessione su come bilanciare l’intrattenimento di massa con la tutela del patrimonio culturale. Il concerto dei Pink Floyd a Venezia del 1989 rappresenta un capitolo straordinario della storia della musica, un evento che ha unito arte, tecnologia e una location senza pari, regalando al pubblico un’esperienza indimenticabile. Nonostante le controversie, la serata del 15 luglio rimarrà per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di assistervi e nella memoria collettiva come un esempio di audacia e innovazione nel panorama musicale mondiale.


Torna alle notizie in home