I pini caduti in piazza Venezia e i “forse” di Gualtieri
Uno, due, tre. Li contano i cittadini, li contano i turisti. I “pini di Roma” fanno un affronto alla notissima canzone di Antonello Venditti, si spezzano e cadono. Tragedia sfiorata, in pieno centro. Poi li conta l’opposizione al sindaco-storico-musicista Roberto Gualtieri.
“Se ne parla decisamente di meno, ma gli alberi cadono anche nell’era di Gualtieri. Stamattina in piazza di San Marco, a un passo dai tanti romani e turisti che in questi giorni affollano l’area di piazza Venezia, ne sono caduti non uno, non due, ma ben tre: di questi due erano grossi pini. Un pericolo reale, quindi, che non può passare in sordina. Tra i rifiuti tracimanti, il verde incolto e gli alberi pericolanti, l’inefficienza di questa amministrazione è evidente a chi ha occhi per vedere”. A muso duro la nota di Daniele Diaco, consigliere capitolino M5s e vicepresidente della Commissione Ambiente, e Linda Meleo, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea capitolina.
Poi, sul posto, l’assessore all’Ambiente del I Municipio, Stefano Marin. Che subito se ne dice incompetente. Roma Capitale ha verde orizzontale e verde verticale, lui gestisce il primo. Sul posto anche agronomi e tecnici del verde del Campidoglio. Ma quanti ne ha l’amministrazione Gualtieri? Non è dato saperlo, sarà la concitazione del momento, attraverso gli uffici della responsabile, l’assessora Sabrina Alfonsi.
Poi arrivano le giustificazioni di Gualtieri. Un “sembrerebbe”, quattro “forse”, la smentita circa la mancata manutenzione e un’ipotesi in attesa di una relazione dettagliata dei tecnici: “forse” una “carie” interna o un vecchio cantiere del Giubileo.
Una brutta storia. Sulla quale L’identità tornerà nel numero di venerdì e nei giorni a seguire.
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