Politica

“Pignoriamo i conti di Ilaria Salis”, approvata la mozione del Consiglio Regionale della Lombardia

di Eleonora Ciaffoloni -


Nel primo giorno di Ilaria Salis da onorevole (in sede) al Parlamento Europeo di Strasburgo, tra presentazioni e interviste al fianco dei colleghi di Alleanza Verdi e Sinistra, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione per chiedere il pignoramento del suo stipendio da europarlamentare neoeletta.

La mozione del Consiglio Regionale della Lombardia – Un provvedimento che riguarda la presunta occupazione abusiva di un appartamento dell’Aler (ente gestore delle case popolari di Milano) che Salis avrebbe occupato illegalmente non pagando l’affitto e accumulando un debito notevole, di oltre 90mila euro. La mozione, proposta da Marcello Ventura di Fratelli d’Italia, ha ricevuto il sostegno della maggioranza di centrodestra in consiglio ed è stata votata con 45 voti favorevoli e 19 contrari. Non prima di una discussione turbolenta, con tanto di sospensioni della seduta, toni accesi e cartelli, come quello esposto da Alessandro Corbetta della Lega, con su scritto “Salis paga l’affitto”. Con questa mozione la Giunta sollecita a “intraprendere azioni legali per recuperare il credito”, incluso il pignoramento dei conti correnti dell’europarlamentare fino “al completo soddisfacimento del debito accumulato”. L’avvocato di Ilaria Salis, Eugenio Losco, ha negato tutte le accuse, sottolineando che la sua cliente non ha mai ricevuto ingiunzioni di pagamento. Salis stessa ha spiegato che la sua presenza nell’alloggio risale al 2008 e non è stata confermata negli ultimi quindici anni. E non solo, l’europarlamentare ha inoltre sottolineato con un post su Instagram la situazione delle case popolari sfitte a Milano. Una denuncia su una problematica che da anni affligge i grandi centri del Paese, con un sistema che tra abusi, soprusi e occupazioni ha fatto moltissime vittime. Vittime come Umberto, inquilino 59enne delle case popolari di Quarto (Napoli) che mesi fa, tornando a casa dal lavoro, ha trovato la sua abitazione occupata: “Voglio dire solo una cosa a Ilaria Salis. Dovrebbero provare, almeno una volta, la sensazione di rientrare dal lavoro e vedere che la chiave non apre più la porta di casa tua . Dovrebbero sentirsi, almeno una volta, un fantasma”. Un fantasma che per nove giorni è stato costretto a dormire in auto e che è stato “salvato” da Francesco Emilio Borrelli, deputato Avs da anni a fianco delle vittime delle occupazioni. “Non auguro il male a chi giustifica gli abusivi, gli auguro semplicemente di trovarsi in quegli stessi panni che io mi sono trovato a indossare” dice ancora Umberto. Il triangolo per Salis, tra Milano e Strasburgo, si chiude in Ungheria dove la battaglia legale continua. Il tribunale di Budapest che ha chiesto al Parlamento europeo di revocare la sua immunità parlamentare, mentre Salis ha risposto auspicando il rispetto dei diritti fondamentali e della presunzione di innocenza, fino all’appello di ieri al punto stampa Ue a fianco dei colleghi di Avs: “Spero che l’Europarlamento respinga richiesta di revoca dell’immunità”.


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