Piemonte, candidati a confronto: la Cisl chiede una Comunità della Logistica
Confronto ieri con i candidati presidenti alla Regione Piemonte sul tema della logistica e delle infrastrutture. Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte: “O il Piemonte viene semplicemente attraversato dalle reti infrastrutturali, lasciando le opportunità produttive e occupazionali ad altri, oppure crede nella loro realizzazione, lavorando da subito per l’individuazione di aree e infrastrutture di ll livello, indispensabili per collegare le tante realtà della regione”
“Il Piemonte, grazie al progetto europeo che prevede l’attraversamento del nostro territorio di 2 corridoi transnazionali (Genova-Rotterdam e Lisbona-kiev), ha una grande opportunità di sviluppo. Oggi esistono due scenari possibili. Essere semplicemente “attraversati” da queste reti infrastrutturali, lasciando le opportunità produttive e occupazionali alla Francia, al Portogallo o ad altre regioni del Nord Italia, oppure credere nella loro realizzazione, lavorando da subito per l’individuazione di aree e infrastrutture di II livello, indispensabili per collegare le tante realtà del Piemonte, anche quelle più periferiche e marginali, rispetto alle aree attraversate dai corridoi”. Esordisce così il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti, introducendo la mattinata di confronto con i candidati alla presidenza della regione Piemonte promossa dall’organizzazione sindacale presso l’hotel Concord a Torino.
I partecipanti al confronto
Alberto Cirio per il centrodestra, Giovanna Pentenero per il centrosinistra e Sarah Disabato per il Movimento 5 Stelle hanno espresso le proprie idee e proposte su reti stradali e ferroviarie, nodi logistici, reti informatiche, reti energetiche e soprattutto sono stati chiamati a manifestare quale ruolo ritengano debbano avere e qual è il modello di sviluppo utile a massimizzare i risultati per la comunità.
La Comunità della Logistica e delle Infrastrutture
“In questo contesto, ha subito sottolineato Caretti, sono per noi prioritari 2 fattori: il primo è la condivisione, con regione e imprese, di un modello di sviluppo in grado di generare lavoro di qualità e di innalzare le tutele, (sicurezza, formazione e welfare integrativo); il secondo è la creazione di un nuovo “spazio” di discussione e di decisione che potremmo chiamare “Comunità della logistica e delle infrastrutture” dove aziende pubbliche, imprese, sindacato e istituzioni, in modo partecipativo, condividano visioni politiche e scelte strategiche per il potenziamento del settore, con l’obiettivo di generare benefici economici, occupazionali e ambientali per la nostra regione”.
I candidati presenti hanno potuto discutere su dati specifici presentati dal ricercatore Sergio Maset cui la Cisl ha commissionato uno studio sul tema “Infrastrutture, Tecnologie e competitività – elementi emergenti per il Piemonte”. Se ne evince che il Piemonte presenta un notevole scostamento rispetto alle altre grandi regioni del centro-nord sulla produttività del lavoro, riconducibile almeno in parte a una minore presenza di attività del terziario avanzato. In questo contesto Il sistema delle infrastrutture va valutato su più dimensioni: reti stradali e ferroviarie, nodi logistici, reti informatiche, reti energetiche. Lo sviluppo di questi asset, mostra lo studio, si accompagna alla presenza significativa di terziario innovativo, l’economia della conoscenza: ricerca e sviluppo, consulenza organizzativa, digitalizzazione e IoT (Internet delle cose)
I nodi dello sviluppo
Ne discendono alcune questioni nodali che attengono al rapporto tra infrastrutture e sviluppo economico del territorio:
• Terzo Valico: considerato che molte zone logistiche si sono già organizzate attorno a Milano, cosa si intende nel pratico per ruolo di retroporto di Genova per il quadrante sud-est, non solo come punto di sosta o di scambio ferro-gomma, ma in termini di piattaforma logistica e produttiva?
• Torino-Lione: quali sono gli interventi che si intendono programmare e attuare per far sì che Torino non venga scavalcata (ad esempio da Milano o da Lione), ma che invece diventi un nodo del Corridoio Mediterraneo, dove sia possibile accedere a sistemi di competenze e servizi che servono per creare lavoro e valore?
• Assi secondari strategici: quali interventi infrastrutturali, e non, saranno necessari per aumentare l’accessibilità e la competitività delle aree marginali, non direttamente attraversate dai grandi corridoi, ma sede di importanti funzioni produttive, agricole o turistiche (aree di montagna, zona pedemontana alpina, cuneese)?
Disabato: “Non affrontare i temi sull’emergenza e lavorare sull’esistente”
Secondo Sarah di Sabato il vero tema riguarda l’affrontare le questioni sempre in situazioni di emergenza invece di puntare sulla progettualità. In particolare la manutenzione, il dissesto idrogeologico, la sicurezza: tutte questioni che andrebbero affrontate mediante un sistema integrato di misure che tenadano a preservare il patrimonio attuale prima di avviare nuove opere che comunque hanno ragione di esistere solo se sono utili e strategiche al territorio. Anche sulla tav sottolinea Disabato, “il fatto che il progetto sia cambiato tante volte indica che il M5S ha avuto ragione, c’è stata poca lungimiranza”. E poi una stoccata alla giunta uscente: “Da chi si riempie la bocca con nuove opere abbiamo visto solo tagli. Oggi le azioni sono sulla carta, c è incoerenza: chi propone nuove cose ma lascia le cose sospese”
Cirio: “Compito della politica è vigilare perchè le cose si realizzino”
“Siamo riusciti a ricucire lo strappo che c’era rispetto alle altre regioni del Nord, in particolare al nord-est. Oggi la situazione sta mutando e se ci sono prospettive buone la ragione sono le infrastrutture: oggi siamo il cuore dell’Europa, il Piemonte, si è aperto. C’è un sistema di infrastrutture che il Piemonte ha rimesso in piedi, ha sottolineato Cirio elencando le opere poste in essere, dalla Pedemontana al treno Torino-Caselle: “Anche il sistema dell’economia si muove perché le due cose, economia e infrastrutture, sono intimamente collegate e adesso il nostro compito nei prossimi anni è continuare a vigilare giorno per giorno ed essere centrali nelle politiche nel nostro paese”
Pentenero: “Per attrarre imprese dobbiamo creare un ecosistema”
“Ho l’impressione che oggi la Regione abbia problemi a svolgere il suo ruolo di programmazione”. E’ questo il filo rosso del ragionamento della candidata del centrosinistra che sottolinea come per così attirare le imprese sia necessario creare un ecosistema che parta dai trasporti, passi per le infrastrutture e le riqualificazioni del personale puntando a nuove professionalità: “Diversamente non offriamo ciò che la situazione attuale richiede”.
Invece, osserva, sono diminuite le risorse sulle infrastrutture, “ci sono pezzi del territorio che fanno fatica a collegarsi con Torino e viceversa”. Una proposta? Il trasporto gratuito fino a 25 anni: “Sarebbe anche un buon motivo di attrazione per forze giovani”.
Il giudizio del segretario Caretti
“Il tema delle infrastrutture è centrale: alla luce di tante crisi che si stanno manifestando, i collegamenti diventano centrali per attrarre nuova impresa in Piemonte che può creare sviluppo, ricchezza e occupazione. Siamo soddisfatti dell’incontro di oggi perchè rimettiamo il tema al centro dell’agenda politica e soprattutto è da tutti condiviso come un tema centrale per cui ci aspettiamo che nei primi cento giorni venga convocato il tavolo della Comunità Logistica e delle Infrastrutture nel quale siano trattati i temi che oggi sono stati analizzati”
Patrizia Corgnati (lineaitaliapiemonte.it – ilTorinese.it)
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