Pichetto: Il pieno energia è realtà. Al 2030 due terzi di rinnovabili
La considerazione, in questi mesi, sulla trascuratezza dell’Europa sulla sicurezza energetica da garantire nel continente, divenuta drammatico argomento di intervento a causa dello scoppio del conflitto russo-ucraino. Di seguito, la necessità di mantenere ferma la scadenza del 30 giugno per definire il nuovo Pniec, il piano nazionale integrato per l’energia e il clima, lo strumento con cui gli Stati membri identificano policy e linee di indirizzo per il raggiungimento degli obiettivi su questa materia al 2030. Un quadro di misure di attuazione nazionale degli impegni europei di riduzione delle emissioni che il Mase guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha inteso programmare nel solco degli impegni assunti dal governo per costruire un fabbisogno nazionale indipendente.
Solo una settimana fa, dal ministro, la conferma di un Piano il cui esito non si conclude con la scadenza del 30 giugno, ma che sarà il via di un documento nel corso di un anno da questa scadenza rimodulato e verificato.
Ieri, all’assemblea dei giovani ambientalisti di FdI, la soddisfazione per un impegno mantenuto: “Il percorso che abbiamo davanti con la nuova centralità del Paese nel Mediterraneo ci porta a dover sfruttare sole e vento – ha detto ai giovani di Fenix-. Oggi si chiude una programmazione a livello nazionale al 2030, il Pniec. Ci diamo un obiettivo che raggiungeremo: oggi abbiamo due terzi della nostra energia da fonte fossile e un terzo da fonte rinnovabile. Al 2030 avremo due terzi da rinnovabili e un terzo da fonte fossile. Questo è un contributo all’ambiente”. Una tappa celebrata anche con un’apertura al dialogo con i giovfani ambientalisti di Ultima generazione, a patto che sia messo da parte – ha sottolineato – il metodo finora adottato nei confronti dei beni monumentali del
nostro Paese.
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