Piazza San Carlo, condanna per Chiara Appendino: un anno e cinque mesi
L'ex sindaca di Torino Chiara Appendino
La Corte di Assise di Appello di Torino ha ricalcolato la condanna per Chiara Appendino, ex sindaco del capoluogo piemontese e attualmente parlamentare del Movimento 5 Stelle, a 1 anno, 5 mesi e 23 giorni di reclusione. La stessa pena è stata inflitta a Paolo Giordana, ex capo di gabinetto del Comune. Diversa la sorte di Maurizio Montagnese, all’epoca presidente dell’Agenzia Turismo Torino, che è stato assolto.
La vicenda giudiziaria si lega ai tragici eventi di piazza San Carlo del 3 giugno 2017, quando il panico si scatenò tra la folla che seguiva la finale di Champions League su un maxischermo. La causa scatenante fu una “banda dello spray” che seminò caos e terrore tra le persone. Il bilancio della serata fu drammatico: due vittime e circa 1.600 feriti, molti dei quali riportarono lesioni gravi.
Il processo ha messo sotto accusa le carenze organizzative e di gestione della sicurezza durante l’evento. La Cassazione, pur confermando la responsabilità penale di Appendino e degli altri imputati, aveva disposto un nuovo processo di appello, chiedendo di ridurre la pena di un mese a seguito della remissione di alcune querele presentate dalle parti civili.
I fatti di piazza San Carlo
Quel sabato sera del 2017, circa 30.000 persone si erano radunate nel cuore di Torino per assistere alla proiezione della partita tra Juventus e Real Madrid. Improvvisamente, il panico si diffuse nella folla a causa dell’azione di un gruppo criminale che utilizzò spray urticanti per compiere furti. Nel caos generale, molte persone rimasero schiacciate contro le transenne o travolte dalla fuga collettiva. Erika Pioletti, una donna di 38 anni, e Marisa Amato, 65 anni, persero la vita in seguito alle ferite riportate.
Le indagini hanno evidenziato gravi falle nell’organizzazione dell’evento: carenze nei sistemi di sicurezza, nella gestione degli accessi e nella predisposizione di un piano per gestire eventuali emergenze.
Le responsabilità e le condanne
La condanna di Chiara Appendino e Paolo Giordana si basa sulle loro responsabilità nella gestione dell’evento e sulle omissioni che hanno contribuito a creare le condizioni per il disastro. Montagnese, inizialmente coinvolto nel processo, è stato invece assolto.
La riduzione della pena rappresenta un epilogo parziale per un caso che ha segnato profondamente Torino, sollevando interrogativi sulla sicurezza nei grandi eventi e sull’importanza di una pianificazione adeguata per evitare tragedie simili in futuro.
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