PIATTORICCO: Mantova, fra Scaravelli e la letteratura
Piattoricco: Mantova, fra Scaravelli e la letteratura
di EDAORDO SIRIGNANO
A settembre un amante della cultura, se è nella parte alta dello stivale, non può ignorare il Festivaletteratura di Mantova. Ecco perché trovandomi a Suzzara, il comune di origine di Arianna, non posso che allungarmi nella città di Virgilio. Per chi ama leggere, qui ce ne è per tutti i gusti. Ma dopo una buona dose di sapere, la pancia non può restare vuota. Decidiamo, quindi, nel classico venerdì di fermarci nella suggestiva Piazza delle Erbe e in modo particolare da Scaravelli, garanzia a queste latitudini. Pur essendo ormai un brand commerciale, il gruppo è un riferimento per chi ama il food artigianale di qualità. Tra la Torre dell’Orologio e la Rotonda di San Lorenzo, da meridionale, pertanto, non posso non assaggiare i Tortelli di zucca al burro fuso e salvia. Insieme agli Agnoli sono presenti in tutte le stagioni, anche verso fine estate. Non hanno nulla a che vedere con i tortellini che siamo abituati a mangiare da Roma in giù. Il loro sapore è tutta un’altra storia. Il posto, comunque, può essere considerato degno di nota anche per altre portate, come il risotto Vialone Nano con il pesto di maiale. Tra i secondi non passa, invece, inosservato il Luccio di lago in salsa Gonzaga, servito con la polenta abbrustolita. La nostra cena trova la degna conclusione in un dolce locale. Avendo già provato la “Sbrisolona”, servita a Mantova con salsa zabaione, optiamo per la Torta Elvetia, caratterizzata dai dischi sovrapposti di mandorle, gli albumi montati a neve e zucchero e gli immancabili strati di creme di burro e zabaione.
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