Cultura & Spettacolo

Piattoricco

di Edoardo Sirignano -


Il sushi non è solo giapponese. Un’ottima variante può essere, ad esempio, quella brasiliana. A Milano, da tempo, riscuote successo “Bomaki”. Appena, dunque, vengo a sapere dello sbarco nella capitale del marchio, che ha fatto impazzire le nuove generazioni lombarde, non posso non riservare un tavolo per me e la mia dolce metà. Il ristorante, nella capitale, si trova nel quartiere Prati, precisamente in una traversa di via Crescenzio. L’atmosfera, i fiori e la musica ricordano tanto il carnevale di Rio. Il nome del locale, d’altronde, mette insieme la parola “bom”, che in portoghese vuol dire buono, con “maki”, termine con cui si indica appunto il delizioso roll nipponico. Ecco perché dopo un antipasto di gamberi al lime, i preferiti di Arianna, scegliamo di orientare la cenetta del sabato sugli speciali urumaki, consigliati dallo chef Jeric Bautista. Mi riferisco a quelli con astice, salmone e tartufo. Da non sottovalutare il “raimbow crab” (granchio fritto, avocado, tonno, salmone, branzino, gambero rosso e uova di salmone) e il “carnaval” (carpaccio di tonno, branzino, salmone, gambero rosso scottato, avocado, perlage di tartufo nero, salsa ponzu e semi di sesamo). Il tutto accompagnato da una speciale capiroska della casa, cocktail basato sulla pestatura di lime e zucchero, a cui vengono aggiunti ghiaccio e vodka. Per concludere non possono mancare i sobremas (desserts). Tra questi scegliamo i brigadeiros, cremine dolcissime brasiliane (fondente, bianco e cioccolato al latte) e una cheesecake al mango.


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