Manovra Tetris, a ottobre in aula il Piano strutturale di bilancio
Si dovranno aspettare i primi di ottobre prima che in Parlamento arrivi il Piano strutturale di bilancio. Per mettere nero su bianco i numeri su cui il governo intende muoversi in vista della manovra, infatti, occorrerà aspettare che l’Istat pubblichi, il 23 settembre prossimo, i dati relativi ai conti annuali. “Giorgetti è già informato”, ha affermato il ministro ai rapporti col Parlamento Luca Ciriani, “ora stiamo valutando il percorso”. Più che un aspetto formale, un fatto sostanziale. Perché il Mef lo sta dicendo da tempo, in tutte le salse, e il ministro Giorgetti lo ha già ripetuto tanto alla delegazione di Forza Italia quanto ai “colleghi” della Lega: fare un bilancio, con la spada di Damocle del Patto di stabilità, sarà alquanto difficile e complicato. Ci si dovrà muovere nella selva oscura delle nuove regole e bisognerà farlo impugnando il machete dei tagli imposti da Bruxelles. Le priorità restano quelle di sempre ma in queste ore si fa largo l’idea, proveniente proprio dal Mef, di proporre sgravi fiscali per chi farà figli. Una misura per incentivare la natalità che potrebbe riformare il quoziente familiare e che costerebbe, da sola, intorno ai cinque miliardi di euro. Contestualmente, rimane il tema delle pensioni. Il ministro al Lavoro Marina Elvira Calderone, ha ribadito che occorre metterci mano. Un’idea è quella dello slittamento dell’età pensionale a 70 anni, su base volontaria. Estesa, per ora, ai dipendenti Pa ma politicamente molto difficile da far accettare ai cittadini, non solo ai sindacati. Un’altra via, invece, sembra passare attraverso un rafforzamento delle normative legate ai fondi pensione e a introdurre un nuovo semestre di silenzio-assenso per il versamento Tfr nei fondi stessi. C’è poi, infine, il tema del riordino delle tax expenditures, ossia delle 625 agevolazioni fiscali che costano allo Stato qualcosa come 105 miliardi di euro. Dallo sfrondamento di quelli che Meloni ha deplorato come “bonus a pioggia” al forum di Cernobbio, il governo conta di ricavare risorse importanti. Insomma, c’è tanto da fare e da lavorare per reperire le risorse senza toccare l’imposizione fiscale (anche perché le Entrate sono già ai massimi) cogliendo, contemporaneamente, gli obiettivi di ottemperare ai desiderata Ue e di alleggerire il prelievo fiscale irrobustendo salari e pensioni minime. E per mettere tutto nero su bianco nel piano strutturale di bilancio.
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