Economia

I petrolieri sfidano l’Ue: “Attuare subito il piano Draghi”

di Giovanni Vasso -


Il piano Draghi piace ai petrolieri che, adesso, chiedono all’Ue d’avere il coraggio di trasformare in realtà le proposte che l’ex governatore della Bce ha presentato per rilanciare l’economia dell’Unione. Per Federpetroli il rapporto Draghi non è un libro dei sogni bensì una road map che, specialmente per ciò che attiene alle strategie del comparto Oil & Gas, va perseguita fino in fondo. Il busillis, secondo il presidente Michele Marsiglia, infatti è proprio questo: se l’Ue, oltre i peana e i ringraziamenti, avrà il coraggio di cogliere la sfida posta dall’ex premier italiano sul tema, decisivo, dello sviluppo economico europeo.

“Abbiamo capito e colto subito le potenzialità del Rapporto presentato dall’ex presidente della Bce, in particolare le proposte sull’energia e sulla necessità di acquisti comuni per il Gas, il problema è quello di mettere subito in atto queste proposte, argomento su cui siamo molto scettici”, spiega Marsiglia. Che aggiunge: “Un’interconnessione energetica tra Paesi dell’Unione Europea è difficile perché ci sono Stati con necessità energetiche differenti, difficile ma non impossibile. La partenza è quella di definire una Strategia Energetica Europea, senza questa ogni suggerimento resta un dossier da scrivania”.

Le questioni, al di là delle ragioni mutevoli della politica, sono sostanziali. E rivelano la gravità del momento storico che l’Europa si trova a fronteggiare: “Oggi bisogna essere sempre più competitivi sui mercati internazionali per fronteggiare l’alta volatilità dei prezzi di petrolio, gas, ed altre fonti energetiche e colmare il gap europeo – afferma Marsiglia – . Siamo già in fase di ‘agonia’, trasformarla da lenta a veloce ci vuole poco. La problematica più grande è quella della Decarbonizzazione, politica già attiva da anni da parte delle società petrolifere ma a livello legislativo situazione ancora povera di Leggi e Regolamenti chiari che, non consentono una linea di investimento decisa da parte delle aziende”.

Sul tema, Marsiglia commenta rievocando quanto fatto dall’Italia in tema di cattura di Co2: “In pochi anni l’Italia sarà leader in questo settore, siamo già definiti il Paese che più sta investendo nella cattura di anidride carbonica in pozzi petroliferi esausti (CCS – Carbon Capture and Storage). Progetti realizzati con Tecnologie delle più avanzate e riduzione dell’impatto ambientale, vanto per l’Italia il Progetto ENI di Ravenna”. Insomma, i petrolieri “sfidano” l’Ue a trasformare in realtà le proposte presentate da Draghi. La palla, adesso, passa a Bruxelles.


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