Cronaca

Permessi a Vallanzasca: ha problemi neurologici e cognitivi

di Angelo Vitale -


I giudici milanesi della Sorveglianza hanno deciso di concedere i “permessi premio” a Renato Vallanzasca, per anni simbolo della mala milanese, accogliendo così la richiesta della difesa e di cui le parti avevano discusso solo ieri in aula, alla presenza dello stesso Bel René, attualmente detenuto nel carcere di Bollate.

Nell’istanza i legali, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, hanno ribadito il decadimento neurologico e cognitivo del proprio assistito, ma anche come proprio il poter frequentare (come fatto fino a pochi mesi fa) una struttura rieducativa avesse benefici per il 74enne. Si tratta di un primo passo positivo per la difesa, la procura generale si era opposta, che è a lavoro per chiedere (con un’altra istanza) la detenzione in una struttura sanitaria capace di prendersi cura di Renato Vallanzasca.

Il collegio ha ritenuto che le condizioni di salute del 74enne protagonista negli scorsi ’70 di una famigerata stagione di rapine, sono stabili e che i precedenti permessi si sono svolti “senza problematiche” con la gestione di Vallanzasca affidata a un accompagnatore, e “a fronte del riconosciuto lunghissimo periodo trascorso in carcere e della necessità di strutturare un percorso di risocializzazione che ad oggi sembra essere stato intrapreso con serietà”, i giudici hanno quindi ritenuto di poter accogliere il reclamo della difesa e concedere i “permessi premio” di dodici ore da concordare con la direzione del carcere e la comunità.

Vallazasca ha finora trascorso 52 anni della sua vita in carcere. Evase nel 1987, tentò una nuova fuga da Nuoro otto anni dopo. Negli ’80, fu coinvolto nelle inchieste che condussero al cosiddetto “processo Tortora”, accusato (senza prove) da molti pentiti di avere rapporti con la camorra. Significativo che, in quell’occasione, abbia sostenuto di non aver bisogno della camorra per procurarsi armi.


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