Politica

PRIMA PAGINA-Per il centrodestra la parola d’ordine è vincere in Liguria. Intervista a Roberto Bagnasco

di Giuseppe Ariola -


Unità del centrodestra, un candidato che possa risultare vincente e continuità con l’amministrazione guidata da Giovanni Toti, per portare a termine il programma dell’ex governatore, il cui mandato è stato interrotto dall’inchiesta giudiziaria che ha scosso la Liguria e che ha reso necessarie le elezioni anticipate. Sono questi i cardini in base ai quali la coalizione di governo si appresta a individuare il profilo del candidato che sarà chiamato a correre per la presidenza della Regione. Ne abbiamo parlato con il deputato ligure di Forza Italia Roberto Bagnasco.

A che punto sono le trattative per il candidato del centrodestra in Liguria?

“Il tavolo di centrodestra sulla Liguria non si è ancora aperto, quel che è certo è che la coalizione andrà unita in tutte le sue componenti. L’idea, almeno per quanto riguarda Forza Italia, ma sicuramente anche per le altre forze di centrodestra, è quella di allargare il quadro delle alleanze il più possibile, quindi, anche a quelle liste civiche che in questi anni ci hanno sostenuto sia a livello locale che regionale. Questo è ciò che sicuramente succederà e, ovviamente, aspettiamo adesso di arrivare alla determinazione di un candidato governatore, ma non credo ci saranno particolari difficoltà. Ognuno avanzerà le proprie proposte e sono certo si arriverà a una sintesi molto velocemente, anche perché non c’è da parte di nessuna componente della coalizione alcuna rivendicazione assoluta del diritto di esprimere il candidato. Partendo da questi presupposti è tutto più facile”.

Tra i possibili nomi circola anche quello di suo figlio Carlo che è sindaco di Rapallo.

“Si, è da tanti anni amministratore locale e coordinatore regionale di Forza Italia in Liguria. È a disposizione del partito ma non ha mai mosso alcun tipo di richiesta di nessun genere. Il suo nome è stato fatto dal nostro segretario nazionale, Antonio Tajani, ritenendo che avesse le caratteristiche giuste, ma questo non vuol dire che sarà lui il candidato alla carica di governatore in Liguria”.

Alla luce dei risultati alle europee, Forza Italia non ritiene di avere il diritto di esprimere il candidato?

“È chiaro che Forza Italia in Liguria parte dai risultati ottenuti alle ultime elezioni europee che sono un dato di fatto e costituiscono la base di partenza. Però non per questo chiederemo nulla di strano. Diremo che non siamo più il partito di quattro anni fa, quando si sono svolte le ultime elezioni regionali, ma che oggi Forza Italia rappresenta il terzo partito italiano, che piaccia o meno. Esprimeremo le nostre idee sul candidato che poi dovrà essere scelto dall’intera coalizione. Forza Italia non rivendica alcun diritto particolare”.

Possiamo dire che dopo l’inchiesta che ha scosso la Liguria la priorità è quella di far riaffermare nuovamente il centrodestra nella Regione?

“La priorità è proprio questa. Che il centrodestra vinca nuovamente le regionali è un fatto fondamentale, perché riteniamo che il programma portato avanti in questi anni da Giovanni Toti non sia ancora concluso, ma sia comunque giunto a un punto molto importante, in particolare su tutto quello che riguarda lo sviluppo della Regione e le infrastrutture. La Giunta Toti ha lavorato molto bene e ha ridato alla Liguria la giusta centralità sotto diversi punti di vista che erano stati precedentemente dimenticati”.

A proposito di Toti e delle conseguenze dell’inchiesta giudiziaria che lo ha colpito, è opportuno immaginare una sorta di scudo anche per governatori e amministratori per evitare che le esperienze locali si concludano prima del tempo per le indagini della magistratura?

“È chiaro che lo status dei parlamentari e quello dei sindaci e degli amministratori locali sono completamente diversi, il che rende molto complicato rientrare in una logica differente. Si tratta di una questione che deve essere approfondita in un’ottica molto più ampia e che non può essere portata a termine con una bacchetta magica con cui cambiare la situazione per i governatori o per i sindaci di comuni con un certo numero di abitanti”.

L’eventuale candidatura di un esponente marcatamente di sinistra come Orlando, agevola o meno il centrodestra?

“Noi dobbiamo concentrarsi sul nostro candidato e sulla nostra proposta politica. Cosa fanno gli altri, a cominciare da Orlando, ci deve interessare fino a un certo punto. Noi dobbiamo vincere perché abbiamo le caratteristiche per farlo, non perché gli altri presentano un candidato più o meno valido”.


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