Cultura & Spettacolo

Penelope e Colin, un lieto fine senza mordente

di Martina Melli -


La terza stagione di Bridgerton si è ufficialmente conclusa, soddisfacendo, tendenzialmente, quelle che erano le macro aspettative del pubblico su contenuti e lieto fine. Chi invece è rimasto deluso sono i puristi della saga in costume, coloro che non si sono limitati a guardare ore e ore di Netflix ma hanno anche letto tutti e otto i libri di Julia Quinn.
Allerta spoiler. Nelle ultime quattro puntate della terza stagione Colin e Penelope si sposano, malgrado il rampollo sia profondamente scosso dalle bugie raccontate da Pen per nascondere l’identità segreta di autrice scandalistica. Questo un po’ il punto focale dell’intera stagione: Colin infatti, che a sua volta si diletta a scrivere memorie dei propri viaggi, chiede a Penelope di rinunciare, per decoro sociale, alla propria attività clandestina. La ragazza si rifiuta rendendosi conto di quanto Lady Whistledown sia non solo una parte imprescindibile di se, ma anche uno strumento salvifico per dar voce a chi non ne ha (le donne). Il mistero dietro la vera identità di Whistledown viene presto svelato: prima da Cressida, che ne approfitta per ricattare i Bridgerton/Featherington in cambio di denaro, e poi dalla regina stessa. Tutto sembra precipitare fin quando tutto si risolve grazie a un’incredibile comprensione e autoconsapevolezza dei personaggi in ballo (Colin si rende conto di essere invidioso e di amare Penelope proprio perché stra-ordinaria, e la regina ammette l’innocua necessità di un po’ di gossip nella vita dei regnicoli). The end. Appunto: le prime due stagioni ci avevano abituato a una dose abbondante di scene hot coniugali che qui scarseggiano. Momenti sexy a parte, anche la componente sentimentale in questo capitolo finale è manchevole. La protagonista indiscussa è Penelope e non la coppia Penelope-Colin (quasi accessorio) e non lo è neppure il loro amore. Non solo. Le molteplici storie parallele (dal “flirt” di Violet e Lord Danbury, al dramma personale di Cressida, all’amicizia tra Penelope ed Eloise, alla ricerca della libertà di Benedict fino al matrimonio di Francesca e Lord Kilmartin) tolgono tempo e attenzione al romance principale.
I veri bridgertoniani sono rimasti molto delusi anche dalla parabola narrativa di Francesca, che nell’ultima puntata decide di trasferirsi in Scozia accompagnata da Eloise e dalla cugina del marito che nei libri era un cugino, maschio, e che in seguito alla morte prematura di Lord Kilmartin sarebbe dovuto diventare il nuovo oggetto del desiderio della ragazza. Che questa scelta implichi un cambiamento di trama o dovremmo aspettarci che Francesca vivrà un amore queer ottocentesco? Perplessità a parte, la colonna sonora è sempre meravigliosamente caratteristica e originale, i costumi e le scenografie più colorati e opulenti che mai e la curiosità lasciata in bocca allo spettatore di sapere come saranno le vicende degli altri figli è incomparabile a qualsiasi altro show su piattaforma.


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