Patteggiamento Toti, ratificata la richiesta dell’ex governatore
Il giudice Matteo Buffoni ha ratificato la richiesta di patteggiamento tra Giovanni Toti e la procura di Genova. La ratifica della procura è arrivata a seguito della richiesta di patteggiamento avanzata un po’ a sorpresa dai legali di Giovanni Toti poco dopo la revoca degli arresti domiciliari. L’ex governatore della Liguria, che oggi non era presente in aula per la presentazione del suo libro a Roma, dovrà scontare una pena di due anni e tre mesi, convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt). Inizialmente, Toti aveva proposto di lavorare al Parco di Montemarcello-Vara-Magra, ma il Tribunale di Genova ha respinto questa opzione, ritenendo che i lavori dovessero includere attività manuali e non solo intellettuali. Pertanto, Toti sarà impegnato in diverse mansioni alla Lilt, tra cui servizi di assistenza, accoglienza e prenotazione di visite, oltre a ufficio stampa e pubbliche relazioni. Durante il periodo di sconto della pena, Toti sarà interdetto dai pubblici uffici, ma, secondo la legge Severino, non potrà tornare alla politica attiva prima di sei anni per una candidatura parlamentare o almeno tre anni per candidarsi localmente, a meno che non chieda riabilitazione. Il giudice ha inoltre ratificato il patteggiamento per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale (tre anni, cinque mesi e 28 giorni), e anche quello per Aldo Spinelli, imprenditore portuale (tre anni e tre mesi).
Come detto, la decisione è arrivata nello stesso giorno in cui Giovanni Toti presenterà il suo libro “Confesso: ho governato. Dal Ponte Morandi alla rinascita della Liguria: un modello contro l’ipocrisia della politica” alla Camera.
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