Esteri

Passaporti e telefoni distrutti: ecco come la Croazia respinge i migranti

di Eleonora Ciaffoloni -


Passaporti e telefoni distrutti, violenze e abusi sessuali: ecco come la polizia respinge i migranti al confine tra Bosnia e Croazia

Telefoni cellulari distrutti, abiti ed effetti personali bruciati, passaporti sequestrati: questo è quello che accade ai richiedenti asilo che tentano di entrare in Unione Europea. No, non accade al confine italiano, bensì a quello tra la Croazia e la Bosnia dove i migranti vengono rimandati indietro. L’ultimo dei tanti casi di violenza contro i migranti che arrivano alle frontiere dell’Ue coinvolge stavolta la polizia di frontiera croata che respinge, brucia documenti e violenta. A riportare tutto questo attraverso il The Guardian è l’organizzazione umanitaria No Name Kitchen (NNK), che si è recata al confine tra Bosnia e Croazia per raccogliere prove dei “roghi” di cui avevano parlato i migranti respinti dalla polizia croata. L’organizzazione ha individuato otto siti di respingimenti e ha documentato il ritrovamento di documenti d’identità, borse bruciate, telefoni, scarpe, occhiali, power bank e denaro. Oggetti che, insieme alle testimonianze dirette, confermano quanto accade al confine.

Nel dicembre 2023 una 23enne marocchina incinta ha riferito di essere stata aggredita sessualmente da agenti croati, che poi avrebbero bruciato i suoi effetti personali. Un mese prima quattro uomini marocchini sarebbero stati picchiati dalla polizia, che poi avrebbe dato fuoco ai loro effetti personali. Gli agenti avrebbero anche costretto gli uomini a camminare a piedi nudi sulle ceneri calde, minacciandoli. Due esempi che mostrano la disumanità della polizia di frontiera croata, ma anche la continua negazione da parte del Paese di tali accuse. La Croazia, attraverso il portavoce del Ministero dell’Interno ha fatto sapere che il paese adotta una “politica di tolleranza zero per qualsiasi potenziale attività illegale”. Solo un anno fa, dopo che la Francia si era “adeguata” all’arrivo dei migranti con i respingimenti, la Corte di Giustizia europea ha ribadito che questi sono vietati. I Paesi europei hanno il diritto di effettuare controlli alla frontiera, ma non possono impedire alle persone in movimento di fare richiesta di asilo. Tutto ciò non accade in Croazia. Accade invece in Italia, che nonostante le ferventi critiche sulla gestione dei flussi migratori, rappresenta uno dei Paese di primo ingresso per i migranti verso l’Ue, che ha visto aumentare le proprie responsabilità nella gestione dei richiedenti asilo, rispettando le norme Ue. A quanto pare con poche collaborazioni.


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