Partite rinviate, il nervo scoperto del calcio business
Polemiche delle quali non si sentiva il bisogno, nate immediatamente dopo la diffusione dell’annuncio della morte di Papa Francesco e la conseguente decisione del rinvio delle partite di calcio di Serie A previste per il giorno dopo. Rinviate le gare di Pasquetta Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio, Torino-Udinese e Parma-Juventus che andranno disputate oggi, creando sovrapposizioni con la semifinale di Coppa Italia Inter-Milan. I tifosi e alcuni club, come la Lazio, hanno contestato il calendario accelerato, ritenendolo penalizzante per i recuperi. Polemiche non completamente inutili, però, se sono servite a confermare la deriva del calcio sul versante del business che da anni vede questo mondo alle prese, senza visibilmente generare doglianze particolari, con gare del calendario di Serie A diventate in ogni turno un vero e proprio “spezzatino” per tenere incollati al televisore gli spettatori dal venerdì al lunedì. Un campionato che è pure un laboratorio di stress ed esposizione fisica per i calciatori, alle prese con un tour de force nelle squadre di club, nelle formazioni delle Nazionali (se convocati) in incontri amichevoli o all’interno dei calendari degli Europei e dei Mondiali, per non dire di quelli delle squadre che competono nella Champions o nei gironi dell’ Uefa Europe League. Nella vicenda, dopo le proteste dei tifosi, sono venute quelli dei massimi dirigenti delle squadre, come il presidente della Lazio Claudio Lotito, peraltro senatore della Repubblica. Intanto, per sabato 26 aprile, il fissato giorno dei funerali del pontefice, ultimo dei cinque giorni di lutto nazionale determinato dal Consiglio dei ministri, veniva confermato pure il rinvio di Como-Genoa, Inter-Roma e Lazio-Parma, partite che saranno recuperate probabilmente a inizio maggio, anche se le date esatte non sono ancora ufficiali. Per alcuni, uno snaturamento dell’evoluzione della Serie A, con la squadra guidata da Simone Inzaghi in qualche modo penalizzata per l’affanno che già sta mettendo a tenere dietro alla lotta di vertice per la conquista dello scudetto e all’impegno per la semifinale di Champions. Il calcio è vita, diceva uno slogan anni fa. Una vita d’inferno, in nome del business.
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