Papa Francesco: “Tornare al cuore per rimettersi sulla stessa strada di Gesù”
Nel giorno di Sant’Ambrogio, 7 dicembre, festività molto sentita in quel di Milano si è tenuto a Roma, nella Basilica di San Pietro, il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 21 Cardinali da parte del Santo Padre. La Cerimonia canonica ha previsto, come da prassi, l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia. Tale avvenimento non si può non considerare importante in quanto i Cardinali, essendo incardinati appunto al vescovo di Roma, sono i suoi più stretti collaboratori, sia per il Governo della Chiesa, che per l’aspetto pastorale e spirituale della Chiesa stessa. Al contempo, sono luce per tanti cattolici nel mondo. Inoltre, è proprio il collegio dei cardinali cosiddetti “principi della Chiesa” che, riunendosi in conclave, eleggono come da diritto canonico e da rito, il nuovo Sommo Pontefice. Entrando nel vivo della cerimonia, all’inizio della celebrazione, il primo dei nuovi Cardinali, l’Eminentissimo Cardinale Angelo Acerbi, Nunzio Apostolico, ha rivolto al Papa, a nome di tutti, un indirizzo di omaggio e di ringraziamento. Quindi, dopo l’orazione, e la lettura di un brano del Vangelo (secondo Marco 10,32-45) il Santo Padre ha pronunciato l’omelia. Nello specifico, ha citato Gesù che sta salendo verso Gerusalemme, affermando: “La sua non è un’ascesa alla gloria di questo mondo, ma alla gloria di Dio che comporta la discesa negli abissi della morte”. E ancora: “Nella Città santa, infatti, Egli morirà sulla croce, per ridare la vita a noi”. E poi sempre rivolto ai cardinali: “Tornare al cuore per rimettersi sulla stessa strada di Gesù, di questo abbiamo bisogno. E oggi, in particolare a voi, cari Fratelli che ricevete il cardinalato, vorrei dire: badate bene a fare la strada di Gesù. E cosa significa questo? Fare la strada di Gesù significa innanzi tutto ritornare a Lui e rimettere Lui al centro di tutto”.
Nella vita spirituale, come in quella pastorale, rischiamo a volte di concentrarci sui contorni, dimenticando l’essenziale. Troppo spesso le cose secondarie prendono il posto di ciò che è necessario, le esteriorità prevalgono su quello che conta davvero, ci tuffiamo in attività che riteniamo urgenti, senza arrivare al cuore. E, invece, abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo (cfr Rm 13,14).
Dopo l’omelia il Pontefice ha letto poi la formula di creazione e ha proclamato solennemente i nomi dei nuovi Cardinali, annunciandone l’Ordine presbiterale o diaconale. Il Rito è proseguito con la professione di fede dei nuovi Cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltà ed obbedienza a Papa Francesco e ai Suoi successori. I nuovi Cardinali, secondo l’ordine di creazione, si sono inginocchiati dinanzi al Santo Padre che ha imposto loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, ha consegnato l’anello cardinalizio e ha assegnato a ciascuno una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell’Urbe, consegnando loro la Bolla di creazione cardinalizia scambiando con ciascuno dei nuovi Cardinali l’abbraccio di pace.
I cardinali che formano il Collegio Cardinalizio, si dividono in cardinali elettori e non elettori. I primi, lo ricordiamo, sono coloro che, al momento dell’apertura della Sede Vacante, non hanno ancora compiuto 80 anni e possono partecipare all’elezione del nuovo Papa. I non elettori, avendo superato questa età, non prendono parte al conclave. Dopo l’ultimo concistoro del 7 dicembre, il Collegio sarà composto da 253 cardinali, di cui 140 elettori e 113 non elettori. Il giorno seguente il Concistoro, essendo la festività dell’Immacolata Concezione, i Cardinali hanno partecipato alla messa mattutina in Vaticano ed il Papa, in merito alla ricchezza o meglio al senso del denaro che spesso diviene il fine dell’esistenza, rivolgendosi loro li ha esortati alla riflessione dicendo: “A cosa servono i soldi in banca se poi i cuori rimangono freddi, vuoti e chiusi?”.
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