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Pagadebit di Romagna

di Fabiana Romanutti -


C’è un vino in Romagna dal nome parlante “Pagadebit”: un gradevole vino ottenuto dal Bombino, vitigno dai grappoli grandi e molto produttivo. Racconta la memoria orale dei contadini della zona che anche nelle annate più difficili, qualunque fosse l’esito della vendemmia delle altre uve, il Pagadebit consentiva al vignaiolo di coprire i debiti della gestione dell’azienda agricola. Un vitigno di grande generosità dunque ricordata nel nome del vino, che oggi sta ottenendo un rinnovato successo.
È diventato Romagna Pagadebit Doc, con sottozone ben precise di produzione e viene declinato nelle versioni secco, secco frizzante, frizzante, amabile frizzante. Un vino che è anche un gradito souvenir dei turisti in visita alle cantine e alle fattorie che lo producono. Ormai è considerato autoctono, ma il Bombino bianco è originario delle pianure pugliesi, giunto in Romagna durante il dominio bizantino, quando gli scalpellini di Trani erano richiestissimi per lavorare il marmo.


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