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Open Arms, chiesti 6 anni per Salvini. Tra un mese tutta la Lega a Palermo

di Angelo Vitale -


Open Arms, a processo nell’aula bunker Palermo il vicepremier Matteo Salvini cinque anni dopo quell’agosto in cui – questa l’accusa che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, all’epoca era ministro dell’Interno del governo Conte – fu impedito lo sbarco di oltre 140 migranti dalla nave della ong davanti alle coste di Lampedusa.

Matteo Salvini non è a Palermo, in aula a confronto solo la Procura e il suo legale, la parlamentare leghista Giulia Bongiorno. Intanto il vicepremier è già partito all’attacco: “C’è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi mandandomi a processo. Una mossa disperata di chi non sa vincere nelle urne e prova a eliminare i rivali per via giudiziaria, come accaduto con Berlusconi”. Poi, l’annuncio di una raccolta firme della Lega “per sostenere che a Palermo si processa l’Italia e la coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”.

Per il procuratore aggiunto Marzia Sabella, Salvini operò “in favore dei porti chiusi” e contrastò il principio della terraferma quale unico posto sicuro. L’avvocata Giulia Bongiorno, in una pausa, attacca “una requisitoria un po’ contraddittoria, perché la premessa è ‘non stiamo processando il governo’. Poi, però, finora ha detto che il decreto sicurezza bis ‘è in contrasto con la Costituzione’ e che ‘non è accettabile prima redistribuire e poi sbarcare'”. E ancora: “E’ di intuitiva evidenza che è una requisitoria contro il decreto sicurezza bis, un atto del governo, contro la linea politica ‘prima redistribuire e poi sbarcare’. Il pm che ha detto che non voleva essere un intervento contro la politica, ma quando dice che le direttive e i decreti sono inaccettabili, intollerabili e in contrasto con i diritti umani, in realtà sta processando la linea politica di quel governo”.

A margine dell’udienza, a Salvini arriva la solidarietà del secondo vicepremier dell’esecutivo: “Salvini ha fatto il suo dovere di ministro. Sono convinto che c’è sempre un giudice che riconosce la correttezza del comportamento di un ministro, il cui compito è anche quello di difendere la legalità, e ritengo che Salvini lo abbia fatto”.

Al termine di una requisitoria durata sette ore, il procuratore aggiunto Marzia Sabella chiede che Salvini sia condannato a sei anni per la vicenda Open Arms: “Operò in totale spregio delle regole”.

“Dai pm è stato tratteggiato un quadro non corrispondente alla realtà”. Così l’avvocata Giulia Bongiorno dopo la richiesta di condanna a sei anni di carcere. “E’ stato detto in requisitoria che le decisioni di ritardare lo sbarco dopo le redistribuzione era esclusivamente di Salvini ma così non è, perché se andate a vedere le dichiarazioni pubbliche di atri ministri, tutti rivendicavano orgogliosamente i respingimenti”, dice Bongiorno.

“Il punto – aggiunge – è che basta esaminare gli atti e non fare ipotesi e teoremi per rendersi conto che durante tutto il processo è stata attestata la correttezza dell’operato di Salvini, la massima attenzione alla salute dei migranti e questo ritardo è minimo rispetto a quello che si registra quotidianamente, quando devono sbarcare i migranti”.

Subito dopo la richiesta della condanna, il leader leghista si è intrattenuto al telefono con Giulia Bongiorno che era stata presente in aula.

Ampia solidarietà al vicepremier da molti esponenti della Lega. A seguire il primo, dagli altri partiti del centrodestra è Giovanni Donzelli: “Solidarietà incondizionata a Matteo Salvini. Non è immaginabile che, nell’esercizio delle funzioni istituzionali, un ministro della Repubblica possa rischiare sei anni di carcere per aver rispettato gli impegni presi con gli elettori nel difendere i confini. Avanti senza paura tutti insieme”. Così sui social il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia.

E ancora, la premier Giorgia Meloni, sempre sui social: “È incredibile che un ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al ministro Salvini”.

Nella serata di sabato, sul caso Open Arms-Salvini è intervenuto sulla vicenda anche il generale Roberto Vannacci, eletto eurodeputato proprio nelle fila della Lega. In una nota, Vannacci s’è schierato al fianco di Salvini: “Come uomo di Stato e con profondo rispetto delle istituzioni, esprimo la mia solidarietà al ministro Matteo Salvini per le difficili vicende giudiziarie che sta affrontando. Sono convinto che l’azione politica e amministrativa debba essere sempre guidata dalla tutela degli interessi del Paese e dal rispetto delle leggi”. Il generale ha quindi aggiunto: “Al contempo, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura e nel nostro ordinamento statale, che dispone di tutti gli strumenti necessari per partorire una decisione equa, capace di chiarire la buona fede e l’evidente legittimità degli intenti che hanno guidato le azioni del ministro Salvini”. L’auspicio di Vannacci: “Sono certo che la sua condotta, volta palesemente alla difesa dell’interesse nazionale, sarà riconosciuta conforme alla legge e allo spirito delle istituzioni democratiche”.

La Lega non vuole restare a guardare. Nelle prossime settimane, previsti centinaia di gazebo in strade e piazze delle città di tutta Italia. Il 18 ottobre, in occasione dell’arringa difensiva di Giulia Bongiorno in tribunale, all’esterno saranno chiamati a testimoniare la loro vicinanza a Salvini tutti i parlamentari del partito. Una mossa simile a quella dei parlamentari azzurri a Milano in sostegno di Silvio Berlusconi.


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