Cronaca

Omicidio di Pescara, “Gli assassini hanno agito con crudeltà”

di Martina Melli -


Pescara sotto choc man mano che emergono nuovi dettagli sull’efferatezza dell’ omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 16enne di Rosciano ucciso domenica scorsa con 25 coltellate da due coetanei “di buona famiglia” nel parco Baden Powell, nel centro cittadino.
La Procura ha emesso un decreto di fermo nei confronti dei due minorenni responsabili del delitto, in cui si sottolinea come abbiano ucciso il ragazzo arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”.
“Ciò che emerge è l’assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto”, si legge ancora nel decreto.
Il testimone che ha dato l’allarme ha raccontato i momenti drammatici in cui ha assistito alla brutale aggressione, descrivendo i rantoli di Thomas agonizzante mentre i suoi aguzzini gli intimavano di tacere.
“Ero allibito, volevo fermarli ma non sapevo come fare. Sembrava che non ci stessero più con la testa”, ha dichiarato il giovane.
Il racconto agghiacciante, che esclude il consumo di droghe da parte degli aggressori, prosegue con la descrizione di come, nonostante l’accaduto, il gruppo sia poi andato al mare a fare il bagno. È stato lì che uno dei ragazzi ha avvolto l’arma del delitto in un calzino sporco di sangue e l’ha gettata dietro gli scogli.
Dalla ricostruzione dei verbali dell’interrogatorio, sembra che l’agguato avesse a che fare con “una questione di rispetto”: Thomas infatti doveva 250 euro a uno dei due indagati, un piccolo spacciatore come lui.
L’altro presunto colpevole invece, pur non avendo nessun conto in sospeso con la vittima, le ha sferrato una decina di fendenti per “supporto”.


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