Salute

“Oltre la chirurgia estetica”: il dottor Pallaoro si racconta

di Federico Tassinari -


Con oltre quarant’anni di carriera, il Dottor Carlo Alberto Pallaoro è tra i pionieri italiani della chirurgia estetica moderna. Fondatore della Pallaoro Medical Laser a Padova, è stato tra i primi a credere che la bellezza dovesse essere accessibile, sicura ed etica.
Ha operato decine di migliaia di pazienti, italiani e stranieri, distinguendosi per tecniche minimamente invasive e un approccio medico altamente personalizzato. In questa intervista esclusiva, racconta l’evoluzione della chirurgia estetica, il ruolo della tecnologia e il valore reale del “prendersi cura” del paziente. Un dialogo per chi cerca informazione, consapevolezza e una visione autentica della bellezza.

Dottor Pallaoro, com’è cambiata la chirurgia estetica italiana da quando ha iniziato a esercitare? Quali sono le trasformazioni più sorprendenti che ha vissuto in prima persona?
Negli anni ’80 la chirurgia estetica in Italia era ancora poco diffusa, percepita come un lusso per pochi. Gli interventi erano rari, i protocolli rudimentali e i tempi di recupero lunghi. C’era anche una certa reticenza: chi si sottoponeva a un ritocco spesso lo nascondeva. Oggi siamo di fronte a un cambiamento radicale: la chirurgia estetica è una disciplina consolidata, con tecnologie avanzate e protocolli rigorosi. Anche il paziente è diverso: più informato, consapevole e aperto. Oggi si parla di bellezza in modo sereno e trasparente, ed è forse questo il cambiamento culturale più significativo che ho vissuto in carriera.

Perché così tanti pazienti, da tutta Italia e dall’estero, si rivolgono a lei per risolvere problematiche estetiche?
È il frutto di una reputazione costruita con coerenza e attenzione. I pazienti sanno che da noi trovano non solo un intervento, ma un percorso personalizzato e sicuro. Alla Pallaoro Medical Laser valutiamo ogni caso con precisione, tenendo conto di morfologia, aspettative e possibilità reali. Utilizziamo tecnologie avanzate e tecniche mini-invasive come il lifting laser-assistito, la Micro FUE sezionale e il Vacuum Microneedling. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: massimo risultato, minimo trauma. E poi c’è l’aspetto umano: accogliamo ogni paziente con rispetto e ascolto autentico. È questo che alimenta, da anni, un passaparola che supera i confini regionali.

È stato tra i primi a credere che la bellezza dovesse essere accessibile. Cosa significa “democratizzare la bellezza”?
Quando ho fondato la Pallaoro Medical Laser, mi sono chiesto: perché la chirurgia estetica deve essere un privilegio per pochi? Per me “democratizzare la bellezza” significa offrire la possibilità di migliorare il proprio aspetto in modo sicuro, qualificato e a costi sostenibili. Abbiamo investito in tecnologie efficienti, protocolli ottimizzati e in un’équipe specializzata per garantire interventi accessibili senza compromettere la qualità. La maggior parte dei pazienti non cerca la perfezione, ma vuole risolvere un disagio e ritrovare fiducia. Contribuire a questo cambiamento è una delle mie più grandi soddisfazioni.

Cosa rende una clinica “sicura” oggi? Ci sono pratiche obbligatorie che secondo lei ogni struttura dovrebbe rispettare e che mancano?
Una clinica è sicura quando la qualità è strutturata, non improvvisata. Serve una valutazione pre-operatoria accurata e interventi in ambienti autorizzati, sterili, con anestesista e personale specializzato sempre presenti. Alla Pallaoro Medical Laser questo è lo standard. Purtroppo, non tutte le strutture rispettano questi criteri minimi. Occorrono regole più rigide e controlli più frequenti per tutelare i pazienti e la serietà della professione.

Qual è stato l’intervento più emozionante della sua carriera, quello che ricorda ancora oggi con commozione?
È difficile scegliere, ma ricordo una giovane donna vittima di un grave incidente, con danni al volto. Abbiamo lavorato alla ricostruzione in più fasi. Quando si è rivista allo specchio, dopo mesi di terapie, l’emozione è stata immensa: non era solo un risultato estetico, era una rinascita. In quel momento ho sentito, più che mai, quanto il nostro lavoro possa restituire fiducia, identità e vita.

Se potesse dare un solo consiglio a chi sta valutando un intervento estetico, quale sarebbe?
Non abbiate fretta. Un intervento estetico va scelto con consapevolezza, dopo aver valutato medico, struttura e tecniche. Cercate chiarezza e diffidate da chi promette miracoli o vi spinge a decidere subito. Un intervento ben fatto può migliorare la vita. Uno sbagliato può lasciarvi segni, dentro e fuori. La bellezza merita rispetto. Sempre.


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