Attualità

Oliviero Toscani, le parole e le foto come una clava

di Angelo Vitale -

Oliviero Toscani con la macchina fotografica in Galleria Alberto Sordi, Roma, 28 novembre 2011. Il fotografo aveva allora allestito una sorta di studio temporaneo per raccogliere fondi a favore dei Radicali.


Apprezzato o detestato, difficile che Oliviero Toscani non facesse comunque discutere. Il fotografo è morto a 82 anni per le complicazioni della rara malattia che l’affliggeva, l’amiloidosi, e che lui stesso aveva rivelato in una lunga intervista mesi fa. Il primo scatto a 14 anni, accompagnando suo padre a Predappio per la tumulazione di Benito Mussolini: mentre Fedele Toscani fotografava interamente la cerimonia, lui aveva scelto di soffermarsi sul volto dolente di Rachele Mussolini, un ritratto che finì sul Corriere della Sera.
Sulla crescita recente dei social network una delle sue tante frasi che generavano polemiche come le sue foto: “Hanno messo gli imbecilli in ordine alfabetico”. Gli rispose Alessandro Bonaccorsi, divulgatore e pensatore visivo: “La cosa bella è che hanno messo in ordine alfabetico anche gli intelligenti. Dipende sempre da che punto di vista si sceglie. E come si dice, se credi che siano pieno di stupidi forse frequenti le persone sbagliate”. Uno dei rari casi in cui le risposte alle “critiche al mondo” che venivano dal fotografo riuscivano a ristabilire il senso delle cose. Non fu così rispetto a tante sue iniziative, giocate sul filo di una provocazione che doveva combattere l’indifferenza, che è poi la missione ufficiale della pubblicità, se vuole essere ricordata e contare il valore di quanto è costata all’azienda che l’ha ordinata.

Non fu così per i jeans Jesus. Chi li ricorda più e chi li avrebbe acquistati senza quella campagna attaccata dal Vaticano nel 1973 per blasfemia? Specie, alla fine, per gli slogan di Emanuele Pirella: “Non avrai alcun jeans all’infuori di me”, “Chi mi ama, mi segua”. Negli anni ’80 la prima campagna per Benetton, avviando poi un sodalizio a fasi alterne nel quale l’idealità della ricerca visiva e creativa fece scuola in tutto il mondo facendo quasi dimenticare l’enorme ricchezza procurata al successo di una produzione industriale peraltro banale, prodotti di abbigliamento utilizzati per far discutere i mali del mondo o promuovere consapevolezza.

Orgoglioso di essere ignorante (“I libri servono per sedercisi sopra. Saranno venti anni che non ne leggo uno. La mia ignoranza è la mia cultura”), Oliviero Toscani fu contrario a tutti i politici di destra e alle politiche di sinistra ma pure ai poveri, arrivò a voler fare scandalo perfino sulla caduta del Ponte Morandi, poi scusandosi. Le parole e la fotografia come una clava, prendendo alla lettera il termine inglese di questo mestiere, to shoot, che significa anche sparare.


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