Olanda alle urne: chi è Dilan Yesilgöz, futura prima premier donna del Paese
L’Olanda, con le elezioni parlamentari anticipate di oggi, va incontro a una nuova era politica. Non solo c’è un partito nuovo di zecca tra i favoriti, ma il Paese potrebbe eleggere per la prima volta nella storia un premier donna.
L’era di Mark Rutte, durata 13 anni, si è conclusa con il crollo del suo quarto governo, e queste elezioni sono state combattute su una serie di crisi interne – dall’alto costo della vita e dalla carenza di alloggi, all’assistenza sanitaria e all’immigrazione. Sono passati solo due anni dall’ultimo voto, ma molti dei leader in carica sono nuovi, tra cui Dilan Yesilgöz, la donna destinata a guidare il Paese e nuovo capo del partito liberale-conservatore VVD di Rutte.
Dei 26 partiti partecipanti, quattro sono in testa alla corsa per il parlamento olandese. Oltre al VVD, gli altri tre comprendono un partito centrista formato solo tre mesi fa da Pieter Omtzigt, 49 anni, un populista anti-islamico, Geert Wilders, e un’alleanza di sinistra guidata dall’ex commissario europeo Frans Timmermans.
Secondo i sondaggisti, ciò che rende queste elezioni imprevedibili è che circa il 70% degli elettori non aveva idea di chi votare, motivo per cui, per la prima volta nella storia del Paese, è possibile che nessun partito arrivi a ottenere 30 seggi su 150. La soglia è talmente bassa che in parlamento potrebbero entrarci addirittura 17 partiti rendendo la formazione di una colazione particolarmente lenta e complicata.
Dilan Yesilgöz è la favorita in corsa: figlia di rifugiati turchi, soprannominata il “pitbull con i tacchi alti”, ha condotto una brillante campagna come nuovo leader del VVD. In qualità di ministra della giustizia si è distinta per la tenacia nella negoziazione e nella comunicazione. Si rivolge agli elettori con lo slogan “Dalla vostra parte”, promettendo rinnovamento nonostante il suo partito sia al potere da più di un decennio, pur restando fedele a un messaggio liberal-conservatore che piace agli elettori olandesi.
Nonostante sia arrivata nei Paesi Bassi come rifugiata turco-curda, all’età di sette anni, ha adottato una linea dura sull’immigrazione, promettendo di introdurre un sistema di asilo a due livelli, cancellare i permessi di soggiorno permanenti e assumere un migliore controllo su tutte le forme di migrazione. A differenza del suo predecessore Rutte, non ha escluso un’eventuale collaborazione con il leader populista anti-immigrazione Geert Wilders, in forte crescita nei sondaggi.
Gli immigrati sono il vero tema di queste elezioni: il governo precedente infatti è crollato a luglio proprio a causa delle divergenze sulle restrizioni in materia, con quasi due terzi degli olandesi che oggi vogliono una riduzione del numero di richiedenti asilo, anche per via della grave carenza di alloggi. Nel 2022 si sono registrati 223.000 migranti, più del doppio dell’anno precedente, tra cui un grande afflusso di rifugiati ucraini.
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