Cronaca

Nuovo sopralluogo alla funivia di Monte Faito

Proseguono le indagini sull’incidente della funivia del Monte Faito, avvenuto giovedì scorso e costato la vita a quattro persone: tre turisti stranieri e il macchinista della cabina a monte. Oggi si è svolto un nuovo sopralluogo sul luogo della tragedia da parte del team della Procura di Torre Annunziata, affiancato da polizia e tecnici del Soccorso alpino. Presenti anche i consulenti tecnici nominati dalla procura, che sta cercando di ricostruire le cause del disastro avvenuto sul Monte Faito. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Nunzio Fragliasso, con l’aggiunto Giovanni Cilenti e i sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, è formalmente aperta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Ieri sono stati iscritti nel registro degli indagati quattro dirigenti dell’Eav, l’ente gestore della funivia: Marco Imparato, direttore di esercizio; Pasquale Sposito, direttore operativo; Giancarlo Gattuso, direttore dell’infrastruttura; e Pasquale Di Pace, capo servizio. Gli avvisi di garanzia sono stati definiti “atti dovuti” in vista degli accertamenti, tra cui le autopsie, attese nelle prossime ore. I consulenti della procura avranno un ruolo chiave nella superperizia, volta a verificare se l’impianto – riaperto il 10 aprile dopo la pausa invernale – fosse stato sottoposto a tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie previste. Nelle ore successive all’incidente, la polizia ha sequestrato almeno 15 faldoni di documentazione dagli uffici dell’Eav. Tra le ipotesi più accreditate, quella di un possibile sganciamento del cavo d’acciaio che regola il movimento delle cabine. Sarà inoltre necessario chiarire il funzionamento del freno d’emergenza: secondo i primi riscontri, avrebbe arrestato la cabina a valle, ma potrebbe non essere entrato in funzione in quella a monte. Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha avviato un’indagine interna e assicurato piena collaborazione con la magistratura, ribadendo la fiducia nell’operato degli inquirenti.