Esteri

Nuovo assalto all’Azovstal. Per Zelensky ancora cento civili nell’acciaieria

di Adolfo Spezzaferro -


Per l’intelligence Usa il conflitto è in stallo (e questo non è affatto un bene).

Nuovo assalto delle truppe russe all’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono asserragliati il reggimento Azov e i marine ucraini. Intanto Zelensky avverte che all’interno del sito ci sarebbero ancora circa cento civili. Il presidente ucraino cita un portavoce del sindaco di Mariupol, come riportato da Reuters. Si stringe ancora di più la morsa di Mosca: i bombardamenti dell’area sono andati avanti tutta la notte, secondo quanto riportano le autorità ucraine. Nelle ultime 24 ore l’esercito russo ha effettuato 34 attacchi aerei sul territorio dello stabilimento, con l’impiego anche di otto bombardieri. Le unità russe stanno impiegando “l’artiglieria navale, razzi Mlrs, Ur-77, carri armati per cercare di conquistare l’acciaieria e continuano a effettuare assalti quotidiani con il supporto della fanteria”. Nelle ultime 24 ore l’esercito russo ha effettuato 34 attacchi aerei sul territorio dello stabilimento, con l’impiego anche di otto bombardieri strategici. Le unità russe stanno impiegando “l’artiglieria navale, razzi Mlrs, Ur-77, carri armati per cercare di conquistare l’acciaieria e continuano a effettuare assalti quotidiani con il supporto della fanteria”. Lo riporta Azov su Telegram, ripreso dall’agenzia ucraina Unian.

Le forze armate ucraine a quanto pare stanno pianificando un’operazione militare per salvare i combattenti asserragliati nell’acciaieria, sotto assedio da giorni. Lo riferisce l’ex comandante del reggimento Azov Maxim Zhorin in una intervista esclusiva a Canale 24 riportata sempre da Unian. Un piano a cui Kiev starebbe lavorando in parallelo rispetto ai canali diplomatici già attivati. Zhorin in merito chiarisce che per far scattare l’operazione sarà prima necessario completare l’equipaggiamento militare e il rifornimento delle armi. Intanto il vicecomandante del reggimento Azov riferisce che all’interno dell’acciaieria ci sono numerosi feriti, molti in gravi condizioni, che però “non possono raggiungere l’ospedale da campo, sotto il tiro dell’aviazione russa”.

Gli Stati Uniti, dal canto loro, incassano il raggiungimento di quello che era un obiettivo fin troppo palese: allungare il più possibile il conflitto, isolando la Russia e ampliando quel baratro che ormai divide Mosca dall’Ue (e soprattutto dalla Germania). “Al momento in Ucraina non stanno vincendo né i russi né le forze di Kiev. C’è uno stallo nella guerra”. Così il generale Scott Berrier, direttore dei servizi di intelligence militari Usa, in un’audizione alla commissione Difesa del Senato. “L’approccio da avere adesso è ‘aspettare e vedere'”, chiarisce Berier, sottolineando che “lo stallo potrebbe durare a lungo, non ci sono segnali di una svolta a breve”. Quali possano essere i segnali che l’intelligence Usa coglie (o potrebbe come dire far palesare) non è dato sapere, ovviamente. Quello che fa specie è sentire gli esperti dell’intelligence Usa affermare che è Putin che vuole prolungare il conflitto, come riportano i media internazionali. Va da sé che più armi saranno inviate a Kiev e più il conflitto durerà. Il problema è che uno stallo potrebbe ovviamente scatenare un inasprimento dell’offensiva russa.

Ultimo ma non meno rilevante aggiornamento sul conflitto, la Bielorussia ha schierato forze speciali alle sue frontiere con l’Ucraina. A sentire Minsk, si tratta di una mobilitazione difensiva a seguito del rafforzamento delle forze armate di Kiev oltre confine. “Nella direzione operativa meridionale, un gruppo di un massimo di 20mila persone creato dalle forze armate ucraine richiede una nostra risposta. Le forze operative speciali, dispiegate in tre direzioni tattiche, garantiscono la sicurezza della Bielorussia”. A renderlo noto il capo di Stato maggiore delle forze armate bielorusse Viktor Gulevich, citato da Unian. Grandi manovre dunque che potrebbero imprimere un’altra pericolosa accelerazione dell’escalation.


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