Esteri

Nuovo allarme dell’UNICEF sullo Yemen

di Redazione -


Dall’UNICEF un nuovo allarme sui Paesi e le guerre quotidiane dimenticate: più di 11.000 bambini uccisi o mutilati in Yemen, una media di quattro al giorno.

Quasi 4.000 ragazzi sono stati reclutati nei combattimenti; 445 bambini detenuti e 152 rapiti; ci sono stati 672 attacchi a strutture scolastiche e 228 attacchi a strutture sanitarie. A quasi otto anni dall’escalation del conflitto 12,9 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione. Si stima che 2,2 milioni di bambini in Yemen siano colpiti da malnutrizione acuta, tra cui quasi 540.000 bambini sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione acuta grave e lottano per sopravvivere. E che 9,2 milioni di bambini non hanno accesso a servizi idrici e igienici sicuri. 10 milioni di bambini sono senza un adeguato accesso all’assistenza sanitaria. Mentre 2 milioni di bambini sono fuori dalla scuola. Una scuola su quattro nello Yemen è distrutta o parzialmente danneggiata.

Il dg dell’UNICEF Catherine Russell chiede il rinnovo urgente della tregua dopo la sua missione: “Per bambini come Yasin, di 7 mesi, e sua madre Saba, a cui ho fatto visita in un ospedale ad Aden, la vita è diventata una lotta per la sopravvivenza – dice -. Migliaia di bambini hanno perso la vita e altre centinaia di migliaia sono a rischio di morte per malattie prevenibili o per fame. Yasin è solo uno dei troppi bambini gravemente malnutriti in Yemen. Hanno tutti bisogno di un sostegno immediato, poiché i servizi di base sono praticamente collassati”.

Più di 17,8 milioni di persone, tra cui 9,2 milioni di bambini, non hanno accesso a servizi idrici e igienici sicuri. Per anni, il sistema sanitario del Paese è stato estremamente fragile: solo il 50% delle strutture sanitarie è funzionante, lasciando quasi 22 milioni di persone – tra cui circa 10 milioni di bambini – senza un adeguato accesso all’assistenza sanitaria.

La copertura vaccinale è stagnante a livello nazionale, con il 28% dei bambini sotto l’anno di età che non ha effettuato le vaccinazioni di routine. Se a ciò si aggiunge la mancanza di accesso all’acqua sicura, i bambini sono esposti a un rischio estremo a causa di regolari epidemie di colera, morbillo, difterite e altre malattie prevenibili con il vaccino.

Allo stesso tempo, lo Yemen sta affrontando una grave crisi dell’istruzione, che comporta enormi conseguenze a lungo termine per i bambini. Due milioni di bambini non vanno a scuola, e questo numero potrebbe salire a 6 milioni di bambini che vedono interrotta la loro istruzione, dato che almeno una scuola su quattro nello Yemen è distrutta o parzialmente danneggiata.

“Se i bambini dello Yemen devono avere una qualche possibilità di avere un futuro dignitoso, le parti in conflitto, la comunità internazionale e tutti coloro che esercitano influenza sugli stessi devono assicurarsi che siano protetti e sostenuti”, aggiunge. “Fra questi, bambini come Mansour, che ho incontrato in un centro di riabilitazione e protesi sostenuto dall’UNICEF. La sua gamba è stata amputata al ginocchio dopo essere stato colpito da un cecchino. Nessun bambino dovrebbe soffrire questo. Il rinnovo urgente della tregua sarebbe un primo passo positivo che consentirebbe un accesso umanitario fondamentale. In definitiva, solo una pace duratura permetterà alle famiglie di ricostruire le loro vite distrutte e di iniziare a pianificare il futuro”.

L’UNICEF ha urgentemente bisogno di 484,4 milioni di dollari per rispondere alla crisi umanitaria in Yemen nel 2023. La mancanza di finanziamenti prevedibili per le sfide legate agli interventi urgenti mette a rischio la continuità dei servizi chiave, mettendo a repentaglio la vita e il benessere dei bambini.

Nonostante le sfide, nel 2022 l’UNICEF è stato in grado di sostenere il trattamento della malnutrizione acuta grave per oltre 260.000 bambini in 4.584 strutture sanitarie primarie e 34 centri di alimentazione terapeutica, fornire trasferimenti in denaro d’emergenza a quasi 1,5 milioni di famiglie ogni trimestre, a beneficio di circa 9 milioni di persone, garantire l’accesso all’acqua potabile sicura e duratura a 4,7 milioni di persone attraverso un’ampia gamma di attività, tra cui il trasporto di acqua, l’installazione di punti di distribuzione dell’acqua e l’espansione dei sistemi di approvvigionamento idrico nei campi per sfollati interni. L’UNICEF fornisce inoltre carburante per sostenere la produzione e la distribuzione di acqua pulita a 36 Corporazioni locali per l’acqua e i servizi igienici in 15 governatorati, fornire la vaccinazione contro il morbillo e la poliomielite ad almeno 1,6 milioni di bambini che hanno scarso o nessun accesso all’assistenza sanitaria di base, raggiungere più di 254.000 bambini e persone che si occupano di loro nelle aree colpite dal conflitto con un sostegno psicosociale e più di 423.000 bambini e membri della comunità con una formazione salvavita sul rischio legato alle mine, raggiungere più di 1,6 milioni di persone che vivono in aree rurali remote con accesso ai servizi dei centri sanitari pubblici, assicurare sostegno ai servizi per la salute di madri, neonati e bambini (MNCH) in 24 ospedali, fornendo assistenza operativa, attrezzature e forniture. Inoltre, attraverso il sostegno a 4.500 centri del Programma terapeutico ambulatoriale (OTP) e a 288 team mobili, sono stati potenziati i servizi di trattamento e prevenzione della malnutrizione.


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