Nuovi posti letto post-Covid: il Pnrr c’è ma molte Regioni sono al palo per realizzarli in 2 anni
Tutti ricorderanno, all’epoca dell’emergenza sanitaria per il Covid, la pressante problematica della carenza di posti letto nei reparti di Terapia intensiva degli ospedali italiani, il luogo ove si misurò la capacità di contrasto reale del virus che mieteva ogni giorno vittime.
Sul tema, fa il punto della situazione PagellaPolitica, rammentando che con il decreto “Rilancio”, nel maggio del 2020 il secondo governo guidato da Giuseppe Conte sostenuto tra gli altri dai 5Stelle e dal Pd, aveva definito di rendere strutturale su tutto il territorio nazionale la “dotazione di almeno 3.500 posti letto di terapia intensiva”. Un incremento che , se realizzato, permetterebbe a ogni regione di avere almeno 0,14 posti letto di Terapia intensiva ogni mille abitanti. Conte aveva pure deciso la riqualificazione di 4.225 posti letto di area semi-intensiva adeguandoli con strumentazioni idonee a supportare la respirazione dei pazienti.
Obiettivi di Conte confluiti tra quelli da raggiungere con le risorse del Pnrr approvato nel 2021 all’epoca del governo affidato a Mario Draghi.
Poi, è venuto l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che, anche per far fronte all’aumento del costo delle iniziative necessarie, ha rimodulato al ribasso dei numeri dei posti letto il piano, contando di realizzare entro giugno 2026 almeno 2.692 posti letto di Terapia intensiva e di riqualificare 3.230 posti letto di Terapia semi-intensiva. un’azione che permetterebbe di aumentare del 60% i posti rispetto a quelli disponibili prima della pandemia.
Ma c’è qualcosa che non va nella manovra delle Regioni deputate a intervenire, rileva sempre PagellaPolitica: “Preoccupano le differenze che continuano a esserci tra le Regioni, che sono responsabili della gestione della sanità”.
Secondo i dati resi noti, al 31 luglio 2024 era stato realizzato solo il 47% dei posti di Terapia intensiva e il 46% di quelli di Terapia semi-intensiva previsti, con alti e basi lungo lo Stivale. L’Abruzzo fa meglio di tutti avendo già centrato l’obiettivo finale del primo blocco, con la realizzazione del 100% dei posti letto di terapia intensiva previsti. Seguono l’Emilia-Romagna (96%) e la Provincia autonoma di Bolzano (93%). All’ultimo posto, il Molise, con nessun posto letto realizzato. Dati quasi simili per il secondo blocco: al primo posto Abruzzo e la Provincia autonoma di Bolzano (100%). Ultime Valle d’Aosta, Molise e Sardegna (0%).
In due anni, devono arrivare tutti al 100%. La domanda finale è: ce la faranno?
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