Economia

Speculazione a tutto gas, arriva il ddl nucleare

di Giovanni Vasso -


Era solo questione di tempo: proprio mentre il ministro Pichetto Fratin presentava il ddl sul nucleare, il gas ha raggiunto la soglia dei 50 euro al megawattora. Mentre si parla del futuro dell’energia, il presente si fa sempre più pesante. Secondo Assoutenti, l’ulteriore aumento comporterà un nuovo aggravio da 255 euro annuo per le famiglie. Che sono già in seria difficoltà dal momento che un’inchiesta Accenture riferisce che il 30% degli utenti sono in difficoltà nel far fronte ai pagamenti delle bollette. Tremano, se possibile anche più delle famiglie, le imprese. Se Confindustria si sgola, da settimane, sui rincari, adesso arriva anche l’urlo di Confcommercio che snocciola i dati che fanno paura al terziario: “La spesa per energia elettrica è aumentata del 51,9% rispetto al 2019, quella del gas dell’80% con punte vicino al 100%”. L’organismo confederale, davanti a queste cifre, non può che schierarsi dalla parte di Pichetto: “Bene il ddl per il nucleare sostenibile, una scelta che può contribuire ad assicurare autonomia energetica al Paese e alleggerire il costo delle bollette”. Il ddl è stato presentato nella serata di mercoledì. I punti focali sono quattro: la previsione di un testo unico, la costituzione di un’Autorità per la sicurezza nucleare che dovrà godere della massima indipendenza, la regolamentazione dello smantellamento delle strutture obsolete e della gestione di scorie e rifiuti, la collaborazione con i privati a patto che “forniscano adeguate garanzie finanziarie e giuridiche per coprire i costi di costruzione, gestione e smantellamento degli impianti e per i rischi, anche a loro non direttamente imputabili, derivanti dall’attività nucleare”. Inoltre, nel ddl, si legge, nero su bianco, la frase che cambia tutto: la tecnologia del nucleare di quarta generazione è tutt’altra cosa rispetto a quella di cui si parlava nell’87 e nel 2011, quando due referendum chiusero al Paese l’opzione nucleare: “Ciò rende giuridicamente legittimo, anche in considerazione della giurisprudenza costituzionale, intervenire sulla materia senza alcun rischio che i precedenti referendari possano costituire un ostacolo normativo all’intervento del legislatore”. Il ddl prevede di avviare il piano entro 24 mesi. Due anni. Che non sono molti ma che, considerando quel che accade col gas, non sembrano neanche pochi. L’importante è partire. Perché la speculazione lo ha già fatto e sta esigendo un prezzo altissimo, al limite dell’invalicabile, all’economia italiana.  


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