Norme anti Covid ingiuste, un giudice decide un risarcimento di 10 euro per ogni cittadino
Le norme anti Covid erano ingiuste, una sentenza che farà rumore e chissà da quanti e in che modo in tutta Italia sarà utilizzata, stabilisce che i cittadini hanno diritto a essere risarciti con 10 euro per “danno non patrimoniale”.
È questo il senso di una sentenza con cui un giudice di pace di Alessandria, Paolo Olezza, ha dato ragione a una ventina di persone che avevano fatto causa alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sentenze, quelle dei giudici di pace, non possono essere considerate giurisprudenza come quelle della Cassazione ma che talvolta hanno generato, a cascata, una valanga di ricorsi analoghi, su temi generali e di interesse comune: decenni fa fecero “scuola” quelle, ogni volta altalenanti, con le quali veniva trattato il tuttora spinosissimo argomento degli autovelox.
Una sentenza, quindi, che sarà sicuramente ricercata nel suo testo completo e dibattuta da magistrati, avvocati e consumatori per molto tempo. Stavolta, il magistrato onorario ha sancito che “le posizioni espresse dall’attuale credibile Consiglio dei ministri” in materia di pandemia e vaccini sono “quasi una sorta di confessione stragiudiziale del carattere illecito della normativa”.
Un orientamento sicuramente favorito, come peraltro il magistrato espressamente indica nel provvedimento, da quanto – tra mille polemiche di segno opposto – è stato recentemente stabilito dal decreto Milleproroghe che ha previsto l’annullamento delle sanzioni comminate a chi non ha ottemperato all’obbligo vaccinale durante la pandemia di Covid. Nel nostro Paese, la multa per questa fattispecie di violazione, definita in 100 euro, fu introdotta fra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, ma a pagare fu poi meno dell’1% degli interessati. Solo Austria e Grecia presero misure analoghe, e le annullarono dopo pochi mesi. Sanzioni che, qui in Italia e altrove, ogni volta erano state accolte da manifestazioni cdi protesta condotte anche nelle strade e nelle piazze.
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