“Non farti cadere le braccia”
Non farti cadere le braccia”: ecco cosa succede quando le notizie sono troppe. Bang, bang, bang. Sei anni fa così Steve Bannon, che era stato capo stratega di Donald Trump alla Casa Bianca negli iniziali sette mesi della prima presidenza, spiegava alla trasmissione Frontline della Pbs la sua mossa di inondare di notizie i media (“il principale partito di opposizione”): “abboccheranno alla prima, noi continueremo a fare il nostro lavoro”. Fuor di ogni polemica politica e rimanendo a casa nostra, è ciò che succede ormai in ognuno dei 1.440 minuti di qualsiasi giornata, per la maggior parte delle informazioni e delle notizie che ci entrano nei telefoni e nei pc, quando non sono pubblicate sul giornale che abbiamo iniziato a sfogliare. Con l’aggravante che ad orchestrare questa alluvione generalizzata di informazioni non c’è nemmeno un unico stratega e non si capisce chi e cosa ci guadagni da una confusione che marcia ad un ritmo inarrestabile.
Prendiamo la riapertura del caso Chiara Poggi, uccisa a Garlasco in provincia di Pavia il 13 agosto 2007. La magistratura vuol vederci chiaro, ordina a Andrea Sempio di sottoporsi all’esame del Dna, precedentemente rifiutato. Quale innocente lo farebbe? Nessuna riflessione, tutti a scrivere che “sta male”. Poi lo va a fare e “si sente tranquillo”. Intanto, l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano (già consulente di Sempio anni fa indagato), è categorico: l’indagine è “un esercizio narcisistico”, il Dna sotto le unghie della vittima era inservibile nel 2016 e lo è pure oggi. Con buona pace dei risultati sempre più sorprendenti raggiunti dalla ricerca scientifica anche sul Dna un tempo considerato “degradato”. Parla pure un ex procuratore aggiunto, Mario Venditti: “Su Sempio nulla di nuovo, va archiviato”. Nel frattempo, sono spariti i reperti della “scena del crimine” a partire dal pigiama della vittima.
“Non farti cadere le braccia”, canterebbe Edoardo Bennato a questi magistrati che tengono duro, cercando solo di fare il loro lavoro. Intanto, l’alluvione di notizie (spesso irrilevanti) continua. Per apprendere informazioni sulle innovative analisi del Dna bisognerà mollare tutto e mettersi a guardare una serie tv Usa.
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