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Niveo: “Il successo di Amici? Bello ma…Non è abbastanza”

di Nicola Santini -


Il pubblico lo ha conosciuto grazie ad “Amici di Maria De Filippi e da allora, Niveo, ne ha fatta di strada. “Non è abbastanza”, il nuovo brano che Niveo ha scritto con Massimiliano Longo, vanta la produzione di Steve Tarta. In occasione del suo ritorno discografico, l’artista originario di Pistoia si racconta a L’Identità.

“Non è abbastanza” è il titolo del tuo nuovo singolo: come nasce?
Nasce da un ritornello che avevo fermo, “in cantiere”, da qualche mese. Mi sentivo incapace di riuscire a rendere giustizia a quell’inciso, non era il momento giusto per scrivere il resto del brano, non mi sentivo pronto. I mesi successivi sono stati tra i più intensi della mia vita: il mio primo trasloco, andare a vivere da solo a Milano, entrare nei ritmi di una grande città molto diversa da quella dove sono nato e cresciuto, l’inizio dell’università, dove sto studiando composizione e produzione e, per ultimo ma non per importanza, l’inizio di un nuovo percorso musicale e discografico. Imparare a gestire tutti questi cambiamenti, contemporaneamente e al tempo stesso riuscire a trovare spazi per la mia vita personale che fino a quel momento è stata la mia unica priorità, ha scatenato momenti di grande confusione personale, ci sono stati momenti di grande confusione personale. Proprio durante uno di questi mi sono reso conto che, a volte, il caos è benzina per l’anima. Il resto del testo è venuto fuori quasi di getto, grazie anche a Massimiliano, co-autore del testo, sono riuscito a lasciarmi andare e ad aprirmi come mai avevo fatto prima con la musica.

Qual è il messaggio che ti piacerebbe lanciare attraverso questo brano?
“Non è abbastanza” è un invito che faccio alla mia generazione, quello di non ostinarsi a nascondere dolori e fragilità dietro a sorrisi di circostanza e felicità apparenti… Non c’è nulla di cui vergognarsi nella sofferenza. Per far sì che la sincerità del mio invito arrivasse era necessario che io per primo smettessi di avere quelle paure.

Le tue principali influenze musicali?
Tra gli artisti italiani: Michele Bravi e Tananai. A livello internazionale, i due che amo di più e da cui cerco di apprendere sono Harry Styles e Jeremy Zucker.

Sei stato lanciato da Amici di Maria De Filippi: quali ricordi conservi del talent?
Amici è un pezzettino di vita, e proprio come essa, regala momenti belli e brutti. Per esempio non scorderò mai la prima puntata e le emozioni provate, le lezioni di canto, che per me erano le prime ma neanche le difficoltà di un diciottenne proveniente da una piccola cittadina, nel riuscire a dare il giusto peso alle cose e a capire che alcune critiche, forse un po’ troppo feroci, sarebbe durate il tempo del programma. Tutti dicono che Amici è un’esperienza che ti cambia la vita ed è vero, perché ti dà la possibilità di capire che con l’impegno e lo studio si può provare a vivere di musica. Partecipare a quel programma è come aprire una porta e guardare negli occhi il successo. Per riuscire a raggiungerlo sarà necessario continuare a studiare, prendere consapevole di ciò che si è e di cosa si vuole diventare.


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