È stato presentato alla libreria Spazio Sette di Roma il libro Sorridendo sempre, edito da Rizzoli, scritto dall’ex Farfalla della Nazionale di Ginnastica ritmica, Nina Corradini con la giornalista Valeria Abate.
Corradini è stata la prima, insieme ad Anna Basta, a rompere il silenzio, denunciando le vessazioni subite e dando il via ad un’inchiesta ancora in corso, che ha travolto il mondo della ginnastica e dello sport in generale.
Il libro: dietro le quinte della ginnastica ritmica
Il libro è un resoconto dettagliato che si addentra nel dietro le quinte della ginnastica ritmica e la presentazione è stata occasione preziosa per ripercorrere i passaggi salienti di questa storia tanto complessa e sfaccettata, che Corradini vuole sia di monito e supporto per tutte quelle giovani atlete che vivono situazioni analoghe:
“Ho scritto questo libro perché cambi il sistema. Scrivere è stato terapeutico e questa operazione ha fatto sì che io riuscissi a metabolizzare i traumi e a conservare gelosamente solo i ricordi più belli di questo viaggio”.
“Mento in su e sorriso smagliante” mi ripetevano all’inizio le allenatrici, un attimo prima di entrare. Niente deve trasparire di quello che stai provando dentro, che sia ansia, paura o dolore fisico. “Devi sorridere, Nina. Sorridere sempre”.
Nina Corradini dalle acrobazie alla nazionale
Nina si è sentita dare questa regola ferrea quando era poco più che una bambina.
Fin da piccola agilissima e costantemente impegnata in acrobazie, già a otto anni si era affacciata alla ginnastica ritmica che in poco tempo era diventata, più che una passione, la sua stessa vita. E tale sarebbe rimasta per i successivi dieci anni. A Nina era parso subito chiaro che il percorso sarebbe stato duro, tra esercizi faticosi e allenatrici severe, ma il gioco valeva di certo la candela. Quello che ancora non sapeva era che, andando avanti, accedendo a squadre sempre più importanti e poi alla Nazionale, ci sarebbe stata un’escalation di dolore fisico, umiliazioni e disturbi alimentari. In questo memoir da far accapponare la pelle, Nina racconta quel che ha vissuto da ginnasta, un’esperienza spaventosa da cui è stato drammatico anche liberarsi. Perché contestare le prassi dell’ambiente, sottrarsi alle vessazioni voleva dire rinunciare alla formidabile passione sportiva che, appunto, era la sua stessa vita.
Nina, però, nel 2021 ha preso la decisione di abbandonare la ritmica e di denunciare le violenze subìte. Dopo di lei, altre circa 200 ragazze hanno fatto lo stesso. Forse qualcosa sta per cambiare.
Nina Ciorradini nata a Roma
nel 2003, è con Anna Basta una delle due atlete che hanno fatto scoppiare nell’ultimo anno il caso Farfalle. Ha iniziato a praticare ginnastica ritmica nel 2011 entrando presto in Serie A. Al suo attivo ha diversi titoli nazionali e internazionali, fra cui l’oro alle dieci clavette al Grand Prix di Kiev nel 2017. Già campionessa italiana nel 2018, nel 2019 è entrata nella squadra nazionale senior, che ha deciso di abbandonare nel 2021.