Netanyahu incontra Trump e Musk, verso il cessate il fuoco esteso
''Netanyahu, Trump, and Musk all in D.C''. Benjamin Netanyahu ha incontrato a Washington il miliardario e consigliere di Donald Trump, Elon Musk, nonostante le recenti polemiche per il suo apparente saluto nazista, dalle quali comunque il primo ministro israeliano lo aveva difeso. Lo riportano alcuni media, anche israeliani. Sui social, compresa la piattaforma X, circola una fotografia in cui si vede Trump unirsi alla coppia, anche se lui e Netanyahu si incontreranno ufficialmente solo oggi. X JAMES SPIRO +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++
Il viaggio che Benjamin Netanyahu ha fatto fino a Washington, dove ha incontrato Donald Trump ed Elon Musk, non sembra essere stato a vuoto: Israele ha annunciato che, a fine settimana, invierà una delegazione in Qatar per discutere un cessate il fuoco esteso per l’area di Gaza. L’annuncio è arrivato dall’ufficio del primo ministro israeliano. Netanyahu, a tal proposito, ha riferito che presto “convocherà il Gabinetto di Sicurezza per discutere le posizioni di Israele”. Inoltre l’ufficio di Netanyahu ha smentito seccamente di aver chiesto a Trump di bombardare i siti nucleari iraniani così come era stato riportato da alcune emittenti: “È una bugia totale che danneggia le famiglie degli ostaggi”.
L’incontro tra Elon Musk e Bibi Netanyahu, però, non avrebbe avuto come sfondo la guerra con Hamas bensì sarebbe stato utile per un focus sull’intelligenza artificiale e sui progetti di cooperazione a proposito tra Israele e Usa. Intanto cinque ministri degli esteri dei Paesi arabi, in particolare di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Egitto e Giordania, hanno chiesto in una lettera sottoscritta anche dal consigliere presidenziale palestinese Hussein al-Sheikh e diretta al segretario di Stato americano Marco Rubio di non procedere al piano Usa di sfollare i palestinesi dalla striscia di Gaza: “I palestinesi vivranno nella loro terra e aiuteranno a ricostruirla e non dovrebbero essere privati della loro parte durante la ricostruzione, e devono assumersi la responsabilità del processo con il supporto della comunità internazionale”. Hamas, nel frattempo, ha promesso che sarà parte integrante del nuovo processo e che non sparirà dai radar e, men che meno, da Gaza.
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