Esteri

Netanyahu silura il ministro della Difesa Gallant. In Israele esplodono le proteste

di Ernesto Ferrante -


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rimosso dall’incarico di ministro della Difesa Yoav Gallant per “sfiducia reciproca”. “Purtroppo, anche se nei primi mesi della guerra c’era fiducia e c’era un lavoro molto fruttuoso, negli ultimi mesi questa fiducia si è incrinata tra me e il ministro della Difesa”, ha affermato Netanyahu. Channel 12 ha diffuso la notizia di un’irruzione della polizia nell’ufficio del capo del governo, in un’operazione definita senza precedenti.

Il premier israeliano ha sottolineato i disaccordi sulla gestione della guerra e l’insubordinazione di Gallant, accusato di aver preso decisioni e fatto dichiarazioni in contraddizione con le decisioni del governo. “Ho fatto molti tentativi per colmare queste lacune, ma continuavano ad ampliarsi”, ha detto ancora il capo dell’esecutivo, spiegando che “sono anche giunte a conoscenza della popolazione in un modo inaccettabile e, cosa ancora peggiore, sono giunte a conoscenza del nemico: i nostri nemici ne hanno tratto un sacco di benefici”.

La “sicurezza dello Stato di Israele è sempre stata, e rimarrà sempre, la missione della mia vita”. Queste le prime parole di Yoav Gallant dopo il suo licenziamento. L’ex ministro della Difesa ha dichiarato in una conferenza stampa di essere stato defenestrato per tre questioni che lo mettevano in contrasto con il primo ministro: “La mia ferma posizione sulla coscrizione universale, l’impegno a restituire gli ostaggi e la richiesta di una commissione statale d’inchiesta sul fallimento del 7 ottobre”.

“È possibile restituire gli ostaggi”, ha continuato Gallant, “ma ciò implica dei compromessi. Lo stato di Israele può fare quei compromessi”

Yoav Gallant era “un ostacolo alla vittoria assoluta” dello Stato ebraico. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha accolto con favore la decisione di Benjamin Netanyahu. “Il primo ministro ha fatto bene a rimuoverlo dal suo incarico”, ha commentato Ben Gvir, che in più occasioni ne aveva chiesto la cacciata.

Sono in corso proteste nel nord di Israele dopo il siluramento del ministro della Difesa. Nel nord del Paese sono in vigore le linee guida dell’Home Front Command che proibiscono assembramenti di più di mille persone a causa del fuoco proveniente dal Libano.

Manifestazioni anche ad Haifa, Nahariya, Carmiel e Rosh Pina, all’incrocio di Karkur e allo svincolo di Zichron Ya’akov, nonché a Cesarea.

“Sono dispiaciuto, triste e preoccupato per la scelta di sostituire il Ministro Gallant alla guida del Ministero della Difesa israeliano. La sua serietà, la sua onestà intellettuale e la sua disponibilità anche a confronti duri ma sempre rispettosi mancheranno a me ma ancor di più ad Israele”. Così su X il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.

“La sua visione del futuro ed il suo reale impegno per creare le condizioni della fine del conflitto e della liberazione degli ostaggi rappresentavano per me una speranza e mi spingevano ad impegnarmi per aiutarlo perché ciò avvenisse. Da oggi sarà più difficile anche alimentare la speranza. Almeno per me”, ha proseguito Crosetto.

Un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha elogiato il ministro della Difesa uscente Yoav Gallant e ha fatto sapere che l’amministrazione Biden continuerà a collaborare con il suo successore, evitando di criticare direttamente la drastica decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu.


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