Esteri

Netanyahu chiama, Erdogan risponde. La guerra si avvicina

di Ernesto Ferrante -


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu continua ad allargare il fronte di guerra, accrescendo il numero dei contestatori interni e compattando un mondo arabo che fino a dieci mesi fa, era profondamente diviso e lacerato da dispute confessionali, territoriali e strategiche.
Almeno 116 persone sono state arrestate in Israele nella giornata di domenica per aver partecipato alle manifestazioni di protesta per la liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza. Con la tensione già alle stelle, Tel Aviv ha deciso di alzare ulteriormente il tiro, mettendo anche la Siria nel mirino.
Gli attacchi, in tre fasi, si sono concentrati nella zona di Masyaf, a ovest di Hama, nell’area che si ritiene venga utilizzata come base dalle milizie filo-iraniane di Hezbollah. Il bombardamento ha colpito anche un centro di ricerca scientifica.

Il bilancio provvisorio è di 18 morti e 43 feriti. Il ministero degli esteri iraniano ha accusato Israele per il raid “criminale” nel Paese di Bashar al-Assad. “L’Iran condanna con la massima fermezza l’attacco criminale israeliano in Siria”, ha fatto sapere il portavoce del ministero degli esteri, Nasser Kanani. Kanani ha anche smentito le informazioni sui presunti centri operativi dei miliziani sciiti ubicati nella zona bersagliata diffuse dalle fonti israeliane e dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, schierato frontalmente contro il presidente Assad.
“L’affermazione è completamente priva di fondamento. I sostenitori del regime israeliano dovrebbero smettere di armare i sionisti”, ha detto Kanani, invitando le Nazioni unite a “prendere misure più serie contro i crimini barbari del regime sionista”.

Viaggi incrociati sull’asse Israele-Usa. L’Idf ha confermato che il capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), generale Michael Erik Kurilla, ha incontrato due giorni fa in Israele il Capo di Stato Maggiore, tenente generale Herzi Halevi, per una “valutazione della situazione”.
La visita del generale “si è concentrata sulle minacce attuali, con particolare attenzione a quelle provenienti dal Libano e dall’Iran nell’arena settentrionale. Kurilla “ha visitato il comando settentrionale con l’ufficiale comandante del comando settentrionale, maggiore generale Ori Gordin, ha condotto una valutazione della situazione nel centro operativo sotterraneo del comando e ha ricevuto un briefing operativo, durante il quale gli sono stati presentati i piani operativi dell’Idf per il Libano”.
L’ex membro del gabinetto di guerra Benny Gantz, parlando a Washington in un forum sul Medio Oriente, ha osservato che Israele dovrebbe spostare la sua attenzione su Hezbollah e il confine libanese, avvertendo che il Paese “è già in ritardo su questo”. “Abbiamo abbastanza forze per occuparci di Gaza e dovremmo concentrarci su ciò che sta accadendo a nord”, ha aggiunto Gantz.
I piani del politico centrista non sono per niente pacifici: “Siamo in grado di colpire lo stato del Libano se necessario”, ha avvertito l’ex capo dell’esercito che ha lasciato il governo di Netanyahu a giugno per la mancanza di un piano postbellico.

La stessa pericolosa idea frulla nella testa del premier Benjamin Netanyahu, che ha rivelato di aver chiesto chiesto all’esercito di prepararsi a intervenire in Libano. Una sorta di dichiarazione di guerra mascherata: “Il braccio più forte dell’Iran è Hezbollah in Libano. Ho incaricato l’Idf e tutte le forze di sicurezza di prepararsi a cambiare questa situazione. Non possiamo continuare nella situazione attuale e siamo obbligati a riportare in sicurezza tutti i residenti del nord nelle loro case”.
Un’altra mossa azzardata verso l’escalation regionale, se si considera che sull’altro fronte la posizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sembra avere un numero crescente di estimatori. La sua è stata una vera e propria chiamata alle armi: “L’unico passo che fermerà l’arroganza israeliana, il banditismo israeliano e il terrorismo di Stato israeliano è l’alleanza dei paesi islamici”.


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