Ambiente

A passeggio nel patrimonio culturale: risplende il Vecchio Continente

di Redazione -


Nel weekend torna l’appuntamento con European Heritage Days.
Attesi oltre 20 milioni di visitatori in più di 30 mila punti di interesse

di ANGELA ARENA

Nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 settembre ritorna l’appuntamento culturale più esteso e partecipato d’Europa: in più di 50 Paesi del Vecchio continente, firmatari della Convenzione culturale del Consiglio d’Europa, si terrà la European Heritage Days, ovvero, una due giorni di full immersion nel suo incommensurabile patrimonio immateriale attraverso visite guidate speciali.
Secondo le stime annuali, saranno circa 20 milioni i visitatori che si recheranno, nell’imminente weekend, a far visita agli oltre 30.000 luoghi e monumenti coinvolti dall’iniziativa lanciata nel 1999 dal Consiglio d’Europa in collaborazione con l’Unione Europea.
Le Passeggiate Patrimoniali europee rappresentano, infatti, un’occasione unica per visitare numerosi edifici e monumenti generalmente inaccessibili, che, quest’anno, interesserà il Belpaese con circa 100 manifestazioni coordinate dalla rappresentanza italiana del Consiglio d’Europa che ha sede a Venezia ed il partenariato con il Ministero della Cultura, la Federazione italiana delle associazioni e Club per UNESCO, WIGWAM Italia e con l’Istituto Italiano dei Castelli che ha deciso di celebrare le Giornate Nazionali dei Castelli all’interno delle GEP.
Filo rosso dell’intera manifestazione sarà il nuovo concetto di beni immateriali, intesi come sinonimo di “patrimonio vivo”, tema dell’edizione 2023, laddove i percorsi, non saranno delle semplici visite guidate, ma, riprendendo lo slogan europeo “Living Heritage”, inviteranno ad una un momento di riflessione sulla gestione sostenibile e sulla conservazione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico grazie alla partecipazione attiva degli abitanti, delle associazioni e delle istituzioni legate ad un certo luogo.
In particolare, si consentirà ai visitatori di scoprire il territorio attraverso gli occhi di chi lo vive, favorendo una comprensione più profonda dei valori culturali, delle tradizioni, delle pratiche quotidiane ereditate dalle generazioni passate e ancora oggi utilizzate per comprendere il presente e trasmetterli alle generazioni future.
Tra i vari appuntamenti, il MiC promuove, infatti, la seconda edizione italiana del concorso “Giovani protagonisti del patrimonio culturale europeo”, rivolta ai ragazzi tra i 6 e i 17 anni che prevede un premio economico fino a 10.000 euro stanziato dal Consiglio d’Europa.
La competizione si svolgerà sul tema della “Call for European Heritage Days stories” delle GEP e, soprattutto, su quello dell’edizione paneuropea 2023 “Patrimonio InVita”.
Pertanto, dai concorsi alle mostre, dalle esibizioni artistiche ai laboratori interattivi sull’artigianato tradizionale, dalle conferenze alle passeggiate sensoriali e visite guidate, tutto sarà incentrato sul tema del “patrimonio vivente” quale eredità immateriale concentrata nelle centinaia di archivi, biblioteche, musei, monumenti e luoghi di rilevanza culturale, da promuovere e tutelare a salvaguardia dei posteri, rendendoli maggiormente fruibili.
Una visione che sembra ben conciliarsi con la ratio contenuta nello schema del Dl 44/2023 e che andrebbe a realizzare un primo importante intervento di riorganizzazione dei musei statali italiani aumentando da 44 a 60 il numero dei siti culturali statali dotati di autonomia speciale, ovvero istituendo 17 nuovi luoghi della cultura con autonomia speciale. Secondo, infatti, quanto affermato dal ministro Gennaro Sangiuliano al Festival di Trento, anticipando il testo del citato provvedimento, “I grandi musei dovrebbero diventare delle piccole aziende”, in quanto, l’autonomia gestionale e finanziaria ne favorirebbe la funzionalità e l’attrattività “L’autonomia concessa ad alcuni grandi musei è una scelta operativa che consente di elevarne la qualità e la fruibilità”.
Ed invero, oltre ad una serie di nuove e coinvolgenti iniziative che oggettivamente ne aumenterebbero l’appeal come le varie e contestate “experience” multimediali, secondo quanto previsto nella nuova bozza, il carico di lavoro delle Direzioni Regionali, ovvero delle articolazioni periferiche della Direzione generale Musei cui è devoluto l’espletamento del servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione dei luoghi della cultura statali, così come previsto dalla riforma Franceschini, andrebbe ad alleggerirsi notevolmente “Essere autonomi significa avere una gestione manageriale che permette decisioni rapide nell’ottica della tutela e della promozione delle strutture”, così, l’attuale Ministro della Cultura.


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