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Nel King’s Speech di Carlo il piano Labour di Starmer: nuovi diritti, nuovi rapporti con l’Europa

di Angelo Vitale -


Il primo programma Labour per Carlo, nel suo secondo King’s Speech rivelato il piano di Keir Starmer dopo la travolgente vittoria alle elezioni del 4 luglio scorso. Un discorso che custodisce da tempo la tradizione, il via della nuova stagione di Westminster dopo l’arrivo del nuovo primo ministro a Downing Street.

Il futuro del Regno Unito, la dimostrazione – ha detto Tony McNulty, ex ministro laburista e professore di politica britannica alla Queen Mary University “di ciò che può essere per il Paese il partito naturale del governo”.

Un programma per i cittadini e per i lavoratori, il rilancio economico come target principale. E alloranell’annuncio di Re Carlo, il via a un fondo di investimento pubblico indirizzato a finanziare la transizione ecologica del Paese, l’ideazione di misure che puntano ad accelerare la costruzione di alloggi, la rinazionalizzazione delle imprese di trasporto ferroviario, l’abbassamento del diritto di voto a 16 anni invece degli attuali 18, il rafforzamento del decentramento facendo i consigli locali e i sindaci delle grandi regioni protagonisti della futura manovra, nel lavoro l’abolizione dei contratti a “zero ore” che non garantiscono un orario di lavoro minimo.

“Una nuova partnership sia con le imprese che con i lavoratori, per aiutare il Paese a superare le recenti sfide legate al costo della vita, dando priorità alla creazione di ricchezza per tutte le comunità” ha affermato re Carlo leggendo il programma Labour. E poi: “Il mio governo cercherà di rafforzare i confini e rendere le strade più sicure, verrà presentato un disegno di legge per modernizzare il sistema di asilo e immigrazione, istituendo un nuovo comando per la sicurezza delle frontiere e conferendo maggiori poteri antiterrorismo per contrastare la criminalità organizzata in materia di immigrazione”. Senza dimenticare la necessità di un nuovo orizzonte per i rapporti con l’Unione europea: il nuovo governo britannico “cercherà di reimpostare le relazioni con i partner europei e lavorerà per migliorare le relazioni commerciali e di investimento del Regno Unito con l’Unione europea”.


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