Nato fiduciosa sull’Ucraina mentre Meloni guarda al “fianco Sud”
Prima al G7 in Puglia, poi a Washington al vertice Nato, la premier Giorgia Meloni sta cercando di attirare l’attenzione dei leader occidentali sull’area del “fianco sud” – Mediterraneo e sull’Africa. L’obiettivo dichiarato è quello di ottenere la nomina di un inviato speciale dell’Alleanza per il Sud e, già dai primi incontri nella capitale degli Stati Uniti, la presidente italiana ha fatto sapere di aver ricevuto “segnali interessanti” dagli altri leader. “Nonostante la situazione, che porterebbe naturalmente a concentrarsi sul fianco Est, non dobbiamo dimenticare che viviamo uno scenario globale, e dobbiamo guardare a tutte le parti di questa scacchiera” ha detto Meloni.
Di certo il Mediterraneo rappresenta un’area strategica per l’Italia, ma anche per l’Europa e per la Nato e per questo motivo l’attenzione al “fianco” Sud diventa fondamentale, anche per una visione strategica di tutte le aree globali. Un impegno, in considerazione anche dei rapporti italiani con il continente africano – e in linea con il Piano Mattei – che stanno perseguendo anche i ministri che con Meloni sono giunti al vertice. Tajani negli Usa si rincontrerà con il segretario di Stato, Antony Blinken con cui al G7 (di Capri) aveva già discusso sul tema del fronte Sud e soprattutto di Africa, con il segretario Usa che aveva accolto positivamente la volontà dell’Italia di mantenere una presenza militare in Africa, in particolare in Niger. Dal 2010, la Nato ha focalizzato la sua attenzione sul continente africano, puntando sulla cooperazione nel settore della sicurezza e gestione delle crisi, soprattutto attraverso il dialogo con i Paesi del Nordafrica.
A mancare, tuttavia, è stato l’impegno in tal senso, soprattutto a causa dei differenti interessi dei Paesi alleati che nel continente limitano il proprio coinvolgimento. Per questo motivo, l’Italia anche in sede Nato, sostiene la proposta di creare una rappresentanza presso l’Unione africana per garantire un’azione più coesa dell’Alleanza, con Roma che mira a giocare un ruolo di primo piano in questo ambito, sfruttando quest’anno, anche la presidenza del G7. Se il fianco Sud rimane attenzionato, a rimanere al primo posto, come anche ribadito dalla premier Meloni, è il fianco Est. L’Italia si pone tra i Paesi in prima linea negli aiuti e nel sostegno all’Ucraina, con il governo che si auspica unità di intenti, di tutti, nella direzione della pace per uno stop al conflitto e all’invasione russa in Ucraina. In tal senso, il segretario della Nato (uscente) Jens Stoltenberg ha detto di aspettarsi dal vertice “un pacchetto sostanziale”, di aiuti all’Ucraina con “la creazione di un comando dell’Alleanza per fornire assistenza in materia di formazione, un impegno a lungo termine sul sostegno a Kiev, un immediato invio di nuovi sistemi di difesa e nuovi accordi bilaterali sul lungo termine”. Tutte misure che non portano a passi avanti per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato: Stoltenberg si dice “fiducioso” che il Paese entrerà nell’Alleanza, anche se per il momento “è prematuro dire quando”.
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