Nainggolan arrestato in Belgio: traffico internazionale di droga. Interrogato per ore: nega tutto
Traffico internazionale di stupefacenti, accusa pesantissima per il calciatore Radja Nainggolan arrestato stamattina in Belgio. Nainggolan – in Italia ha giocato nel Cagliari, nella Roma e nell’Inter – è attualmente sotto interrogatorio. L’accusa per lui e l’arresto sono arrivati nell’ambito di una operazione di polizia che finora ha portato a circa 30 perquisizioni tra Anversa e Bruxelles.
Dai magistrati un primo chiarimento. il procuratore Julien Moinil ha parlato di una “inchiesta sull’importazione di cocaina dall’America del Sud all’Europa attraverso il porto d’Anversa e sulla sua distribuzione in Belgio”. “Poiché gli interrogatori sono attualmente in corso e in conformità con il principio della presunzione di innocenza, in questa fase non verranno rilasciati ulteriori commenti”, ha affermato la Procura. Il suo avvocato sta raggiungendo il luogo dell’interrogatorio.
Il centrocampista belga, 36 anni, è passato martedì scorso al Lokeren-Temse, squadra di seconda divisione della sua terra natale. Venerdì ha segnato il suo esordio segnando un gol per l’Olimpic direttamente su calcio d’angolo, salvando il risultato di 1-1.
Nainggolan era già stato coinvolto in fatti di cronaca relativi a vicende di criminalità quando era emerso che uno dei suoi soci in affari era stato condannato in passato per “traffico di droga con aerei privati per l’organizzazione terroristica Hezbollah”, scrive Het Nieuwsblad . “Al momento non ci sono indicazioni che la compagnia di jet privati abbia qualcosa a che fare con l’indagine in corso. Nella vita notturna di Anversa, Nainggolan è stato regolarmente avvistato anche negli ultimi anni a feste con persone che hanno a che fare con l’ambiente della droga”.
All’epoca – era il 2022 – grande clamore avevano provocato le notizie su Ibrahim Ahmadoun, condannato negli Stati Uniti per aver trasportato 1.100 chili di cocaina dall’aeroporto di Deurne per conto dell’organizzazione terroristica Hezbollah. “Riconosco di aver commesso un errore”, aveva risposto Ahmadoun. Secondo Nainggolan meritava una seconda possibilità: “Solo perché hai commesso un errore in passato non significa che devi pagarlo tutta la vita”.
Dopo ore di interrogatorio, il calciatore nega ogni coinvolgimento nelle attività che gli vengono contestate. Omar Souidi, il suo avvocato, non ha potuto commentare ulteriormente il contenuto del dossier dopo l’interrogatorio. “Radja Nainggolan ha risposto a tutte le domande e sta collaborando con le indagini della polizia. Nega ogni coinvolgimento in questo dossier”, ha detto. Secondo alcuni media ,locali l’avvocato avrebbe pure precisato che Nainggolan spera di essere rilasciato e che finora non è stata ancora formalizzata una precisa accusa a suo carico. Altri media ancora raccontano che la Smart Brabus di Nainggolan è stata sequestrata durante una perquisizione domiciliare ad Anversa: l’auto sportiva elettrica si trovava in un garage sotterraneo in Brazilstraat.
IN AGGIORNAMENTO
Torna alle notizie in home