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Hot parade

di Redazione -


Sale: Nadia Cassini. Ieri se n’è andata Nadia Cassini. Un’icona, un mito. Di un cinema popolare, popolarissimo. Lei, leggiadra e sensuale, leggera come un sogno d’estate ci è sfuggita tra le dita lasciandoci un ricordo invincibile. Di un attimo di oblio. Dai guai, che c’afflissero lei e noi. In fondo, questa è la felicità. L’oblio.

Stabile: Topolino. Topolin, Topolin: evviva Topolin! Mickey Mouse scatenato a Napoli: si fa la foto coi turisti e poi, se la mancia non gli basta, sbraita, urla, s’incazza come un Paperino sotto steroidi e caccia il coltello. A via Toledo, dicono, miete vittime in continuazione e nessuno fa niente. Pippo sconvolto: “Salutava sempre”. Le segnalazioni si sprecano, come le pizze in ogni angolo delle strade turistiche; la paura dilaga e il terrore si spande. La polizia s’incazza, come nel film: indaga il commissario Basettoni.

Scende: Luciana Littizzetto. “Gli italiani fanno cagarissimo a combattere”. Per molto meno, a Barletta, Ettore Fieramosca e i suoi compagni inflissero tante mazzate ai francesi che ancora se le ricordano. Ora, certo che non siamo più i romani di secoli fa. E non siamo neanche i Valentini, le Bande Nere, le compagnie di mercenari che insanguinarono medioevo e Rinascimento. Non siamo nemmeno i fanti buttati in trincea dai borghesi. Epperò, caspita, un giudizio del genere è a dir poco ingeneroso. Manco il più incazzato dei Tommy Cash. I generali, in fila indiana, le scaricano addosso la furia di chi si sente (giustamente) offeso dal luogo comune paisà. Lei tace. Ma farebbe meglio a scusarsi.


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