Musk, Trump, Meloni e la sinistra non si dà pace
La sinistra come sempre risulta settaria nelle sue opinioni, lo dimostrano i nuovi nemici creati ad arte per giustificare l’assenza di argomenti e progetti politici credibili, Elon Musk e Donald Trump, il neo presidente eletto quello che secondo i grandi opinionisti e giornali a livello mondiale sarebbe dovuto essere sconfitto in maniera definitiva e magari, per alcuni messo in galera, l’altro un suo fedele scudiero e genio indiscusso della finanza e industria mondiale.
La conferenza stampa di Giorgia Meloni si è concentrata nel rispondere alle domande dei giornalisti, tre ore di domande e risposte nelle quali il tema dominante è stato Musk con i suoi satelliti e opinioni e Trump per il suo valorizzare il nuovo ruolo di player europeo che ci siamo ritagliati stante l’assenza di leader in Francia e Germania, con la nostra dinamica e vulcanica premier, consacrata tale anche dai grandi media americani.
L’orgoglio degli italiani può essere soddisfatto da chi riesce a farci uscire dal cono d’ombra nel quale eravamo relegati in anni di capi di Governo che hanno avuto la solita scarsa considerazione all’estero, pensiamo a Conte, a Di Maio ed anche a Matteo Renzi.
Dopo Berlusconi nessuno aveva saputo instaurare oltre confine rapporti così concreti, L’Italia oggi è un interlocutore privilegiato, stabile sotto il profilo economico e politico. Una capacità diplomatica che ha portato al rilascio di Cecilia Sala in tempi record, davanti a questo successo la sinistra non sa darsi pace, ancora una vittoria delle capacità di mediazione della Meloni. Ancora fatti più delle parole auliche con le quali la Pd e soci collezionano sconfitte ad ogni elezione.
La sinistra con le sue piattaforme online, i suo giornali, le sue tv, ci propina le svariate opinioni prive di contenuti, ieri sera Bersani dalla solita Lilli Gruber che non si da pace, non riesce a trovare chi riesce a dargli spunti necessari per dare addosso al Governo, l’ex comunista piacentino ha cavalcato l’onda “non ha parlato, la Meloni, nè di sanità nè di lavoro”, è vero ma doveva rispondere alle domande, se avesse glissato su quelle su Musk e c. l’avrebbero accusata di sviare per nascondere chissà quale retroscena o progetto oscuro.
Musk è un libero cittadino, molto potente certo, l’uomo più ricco del mondo o fra i più ricchi a seconda dei valori di borsa, ha una piattaforma con la quale comunica, ogni giorno su tutto e tutti, liberamente come la democrazia sentenzia, anche in Italia ci sono imprenditori che hanno giornali e sono fornitori dello Stato o comunque di prodotti agli italiani, pensiamo solo alle auto con gli Agnelli, o in passato De Benedetti con Repubblica e oggi con il Domani, sempre di sinistra sempre contro, ricordiamo agli smemorati i 20 anni di battaglia contro Berlusconi di Repubblica e l’Espresso, come di tutti coloro che odiavano il nemico di Arcore, ossessionati dai suoi successi, di politico e imprenditore.
L’Italia è da sempre un alleato degli Usa, sempre affidabile, l’Europa non può vivere sia politicamente, militarmente che economicamente senza l’America, essere un interlocutore privilegiato non è altro che un vantaggio acquisito, in un mondo globale nel quale le economie dei paesi non sono più protezioniste e chiuse nei propri confini ma dipendono dal resto del mondo, essere una pedina con maggiore ruolo non può che farci bene.
Avere Trump e Musk che hanno considerazione per le nostre capacità e per quella della nostra premier è un fatto che anche l’opinione pubblica gradisce lo testimoniano i sondaggi di Mannheimer dicono che Musk ha aumentato la propria popolarità positiva in un mese del 15,5% passando dal 42,9% al 58,4%, se ne dovranno fare una ragione.
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