I libri e il rap, L¥UK dà voce a “Testa di mango” di Elena Moretti
I giovani leggono e i rapper non parlano solo di droga. Possiamo dirlo ormai e anzi darlo per certo.
Dopo il successo di Quasi a casa, Elena Moretti la scorsa primavera ha pubblicato con Mursia Testa di Mango: l’Autrice si rivolge ancora una volta a ragazzi, genitori, insegnanti ed educatori con una storia dedicata ai giovani e alla società che li circonda. Testa di mango, grazie alla scrittura leggera e diretta e alle tematiche importanti, inizia a catturare l’attenzione di molti giovani lettori.
Uno di questi, il giovane e promettente rapper L¥UK ne fa una canzone appena lanciata sulle principali piattaforme musicali.
L¥UK rimane affascinato dai protagonisti della storia: Morgana, Andrea e Mamadou. E soprattutto dai valori che il romanzo trasmette: si può cambiare, si può imparare la tolleranza, la socialità e l’amore. Si può imparare a convivere e vivere bene in questa società che pare disastrata.
Se lo vogliamo. E se impariamo a confrontarci ed eliminiamo i pregiudizi. Il romanzo ha una trama interessante ed è ben articolato.
Andrea, ribelle, con una cresta in testa color polpa di mango, fresco di bocciatura al classico, viene spedito per tre mesi a casa di una svitatissima zia. Nella testa di sua madre questa dovrebbe essere una punizione, ma il ragazzo – quindici anni e boria da vendere – è tutto fuorché depresso: la zia abita a pochi chilometri dal mare e lui pregusta una lunga estate ricca di svaghi. Illuso: senza la paghetta divertirsi è un miraggio e la deliziosa figlia dei vicini non lo degna di uno sguardo.
Frustrato, si sfoga sugli ambulanti che popolano la spiaggia; tanto, lui gli africani li ha sempre detestati, anche se non sa bene perché. Finché una sera il nostro Testa di Mango pesterà i piedi alla persona sbagliata e si ritroverà così a sgobbare gratis agli ordini di Mamadou, un gigante senegalese. Travolto da una serie di disavventure al limite del rocambolesco, ribalterà completamente il suo sguardo sulla vita. Le malefatte di cui si è macchiato a giugno, però, sono ancora lì, pronte a chiedergli il conto.
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