“Muro di ferro” di Israele in Cisgiordania: Hamas chiama alla battaglia
Israele ha lanciato l’operazione “Muro di ferro” condotta congiuntamente dal Mossad e dalle Idf nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, per “sradicare il terrorismo”. Lo ha spiegato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una nota. Si tratta di “un altro passo verso il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissati, rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria”.
L’offensiva militare di Tel Aviv dovrebbe durare diversi giorni. “Stiamo operando in modo sistematico e deciso contro l’asse iraniano ovunque invii le sue armi, a Gaza, in Libano, in Siria, nello Yemen e in Giudea e Samaria”, ha proseguito Netanyahu.
Il bilancio provvisorio è di 8 morti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), aggiungendo che almeno 35 persone sono rimaste ferite negli scontri.
Hamas ha lanciato un appello per una mobilitazione generale in Cisgiordania dopo l’avvio di “Muro di Ferro”. “Invitiamo le masse del nostro popolo in Cisgiordania e la sua gioventù rivoluzionaria a mobilitarsi e a intensificare lo scontro con l’esercito di occupazione”, si legge in un comunicato. L’obiettivo deve essere quello di “sventare la vasta aggressione sionista contro la città di Jenin e il suo accampamento”.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, ha riferito al ministro della Difesa Israel Katz la sua intenzione di dimettersi il prossimo 6 marzo. A riportarlo è stato il Times of Israel.
In una dichiarazione, Halevi ha ammesso di lasciare l’esercito dopo aver “riconosciuto la mia responsabilità per il fallimento delle Idf il 7 ottobre, e nel momento in cui le Idf hanno registrato risultati significativi e stanno attuando un accordo per il rilascio degli ostaggi”.
Fino al 6 marzo, ha garantito che completerà le indagini sull’attacco di Hamas del 7 ottobre e preparerà l’Idf (Forze di difesa israeliane) per le prossime future. “Trasferirò il comando dell’Idf in maniera accurata e di alta qualità al mio sostituto”, ha concluso.
Il Qatar, che ha svolto il ruolo di mediatore, si è detto “fiducioso” circa la tenuta della tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majed al-Ansari.
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