Esteri

Mosca e Kiev vogliono la pace, ma a modo loro

di Ernesto Ferrante -


Vladimir Putin ha detto di essere pronto a tenere colloqui con Kiev sulla base di quelli della primavera del 2022. “Siamo pronti a negoziare con loro? Non abbiamo mai rifiutato”, ha dichiarato il presidente russo in occasione di un forum economico a Vladivostok. “Se emergerà il desiderio di negoziare (in Ucraina), non rifiuteremo”, ha aggiunto, precisando però che i colloqui dovranno basarsi sulle conclusioni dei negoziati svoltisi oltre due anni fa a Istanbul.
“Da parte nostra, vogliamo assolutamente che la guerra finisca. Assolutamente. Il mio piano di vittoria mira esclusivamente a far sì che la Russia ponga fine alla guerra. Far capire loro che è inutile quello che hanno fatto. Fargli accettare la Carta delle Nazioni Unite, accettare le regole del mondo”, ha fatto sapere attraverso Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che “allo stesso tempo, il piano mira a rafforzare l’Ucraina. Rafforzare il più possibile l’Ucraina per costringere la Russia. Non per usare tutte le forze che ha, ma per costringerla a porre fine alla guerra”.
Secondo Zelensky, l’Ucraina è stata costretta a lanciare un’operazione nella regione di Kursk, nella Federazione Russa, a causa della mancanza di armi a lungo raggio. “Dalla nostra intelligence avevamo appreso che la Federazione Russa stava progettando di creare questa zona cuscinetto. Anche apertamente, Putin e il suo entourage hanno dichiarato di voler costruire una zona cuscinetto lungo il nostro confine, ad un certo numero di chilometri di profondità nel nostro paese. E abbiamo capito che non si sarebbero fermati”, ha affermato il presidente in un’intervista a Nbc News, ripresa da Rbc Ukraina.
Le parole di Putin non sono passate inosservate. “Prendiamo atto delle dichiarazioni del Presidente russo sulla sua apertura a negoziati di pace con l’Ucraina. Qualsiasi negoziato deve svolgersi senza precondizioni e alla pari”. Così il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, in un tweet. “L’Austria, ha proseguito, è pronta a sostenere una pace giusta e duratura basata sul diritto internazionale e a fungere da sede dei negoziati in quanto sede dell’Osce”.
In Ucraina la guerra sotterranea di potere tra bande contrapposte, è emersa in tutta la sua violenza. Stando alla testata Politico, è probabile che il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba sia stato costretto a dimettersi a causa degli scontri con il capo dell’ufficio di Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak.
“Tutti sapevano che avevano un conflitto. Una volta ho anche assistito a un episodio di questo tipo”, ha rivelato un funzionario anonimo a Politico. “Grazie al suo incarico, Kuleba aveva contatti diretti ben consolidati con Blinken, con Baerbock e molti altri. Anche se fosse leale al 300%, l’ufficio del presidente non potrebbe lasciare un simile canale di comunicazione nelle mani di una persona di cui non è del tutto sicuro che sia la sua persona, se capisci cosa intendo”, ha sottolineato ancora la gola profonda, confermando la tesi di chi sostiene che Zelensky non sia più nelle grazie di Washington, Berlino e Londra.
La Verkhovna Rada ha votato per promuovere a nuovo ministro degli Affari esteri dell’Ucraina Andriy Sybiha. Sono stati 258 i parlamentari a favore della decisione. Poco prima il Parlamento ucraino aveva accettato le dimissioni di Kuleba.
Prima del commiato, il ministro ha ricevuto una telefonata da parte dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell. “Caro Dmytro, la tua forte cooperazione e le tue capacità diplomatiche sono state inestimabili nella lotta contro l’aggressione russa. Il tuo impegno personale per la causa dell’Ucraina è stato ammirevole. Hai fatto molto per il tuo Paese e per l’Europa”, ha scritto Borrell su X, accompagnando il suo messaggio con il saluto nazionale “Slava Ukraini!”. L’assemblea parlamentare ha nominato Olga Stefanishyna, che si era dimessa da vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica dell’Ucraina, a ministro della Giustizia.
Le forze di Mosca fanno progressi nel Donbass. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le sue truppe hanno preso il controllo del villaggio di Zavitne, nella regione ucraina di Donetsk.
Dagli Stati Uniti è arrivato un importante chiarimento. “Ad oggi non c’è alcun cambiamento della nostra posizione sull’uso delle capacità a lungo raggio che forniamo a Kiev”, ha ribadito il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby.


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