Attualità

Morto a Cosenza il figlio del senatore Occhiuto dopo una caduta dall’ultimo piano

di Dave Hill Cirio -


Francesco Occhiuto, figlio del senatore azzurro ed ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e nipote del presidente della Regione Calabria, Roberto, è deceduto nella notte. Il giovane, 30 anni, dottorando in Psicologia all’Università di Parma, era giunto all’ospedale “Annunziata” in condizioni disperate dopo essere caduto dall’ultimo piano dell’abitazione in cui viveva con la famiglia, in viale Mancini, nel centro di Cosenza.

In un primo momento i sanitari avevano ipotizzato un trasferimento d’urgenza a Catanzaro in elisoccorso ma, dopo aver valutato il quadro clinico e le sue condizioni particolarmente gravi a causa delle ferite riportate, hanno deciso di provare a rianimarlo nella struttura ospedaliera di Cosenza tramite ventilazione meccanica assistita. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

La salma si trova nell’obitorio di Cosenza, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il pm della Procura di Cosenza, Mariangela Farro, intende valutare ogni aspetto per accertare l’esatta dinamica del fatto, sul quale sono state incerte fin dall’inizio tutte le ipotesi utili a ricostruire quanto sia avvenuto.

Un episodio dal forte richiamo mediatico nella comunità cosentina ove la famiglia Occhiuto è conosciutissima. Mario Occhiuto, noto architetto e già componente del Consiglio superiore dei Beni Culturali, è stato primo cittadino del capoluogo dal 31 maggio 2011 all’11 febbraio 2016 e dal 7 giugno 2016 al 23 ottobre 2021 e in seguito anche presidente della provincia di Cosenza dal 2014 al 2016. È senatore della Repubblica dal 13 ottobre 2022 nelle file di Forza Italia. Al termine della sua esperienza in Comune e in Provincia aveva provato a candidarsi per la poltrona di governatore della regione, poi decidendo di non correre in una lista svincolata dal centrodestra – convinto personalmente da Silvio Berlusconi – dopo che la coalizione aveva scelto Jole Santelli. Alla morte di quest’ultima, poi eletta presidente di Regione, aveva appoggiato la corsa di suo fratello alle Regionali nelle successive elezioni.


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